Nient’altro che amare

Creato il 15 ottobre 2012 da Af68 @AntonioFalcone1

Una storia di emarginazione e sopraffazione quella raccontata da Amneris Di Cesare nel suo primo romanzo Nient’altro che amare (Edizioni Cento Autori), una violenza a cui la protagonista, Maria, risponde senza rassegnazione, ma con la caparbietà propria delle donne del Sud, lottando contro l’arretratezza sociale e culturale del contesto in cui vive, usando l’unica arma che ha a disposizione: l’amore. Amore verso i figli, avuti non importa da chi.

Maria è chiamata da tutti in paese a’ zannuta(la dentona), un soprannome ridicolo, datole dalla madre, che non l’ha mai amata, non l’ha mai difesa: non è bella Maria. Ha i denti davanti irrimediabilmente sporgenti, che le danno un’espressione da ciòta, da stupida. Non è ricca, non è elegante, non è colta. Per i suoi compaesani non è neanche una brava donna. Perché ha un corpo maledettamente sensuale. Che attira gli uomini e indispone le donne. Dà fastidio, Maria, agli abitanti del piccolo paesino sul mare dove vive, e la sua mansuetudine li porta a deriderla, umiliarla, emarginarla. Violentarla anche.

Ma non è una donna che si piange addosso, à zannuta, tutt’altro: decide di non versare più una lacrima subito dopo la perdita lacerante del suo primo bambino, strappatole dal petto dal padre ubriacone per venderlo al suo violentatore.
Maria non si arrende alla vita. Continua a crederci, a combattere, a vivere a dispetto della rabbia delle beghine, dell’odio delle malelingue, del disprezzo e del desiderio incattivito degli uomini che la vogliono possedere e umiliare.
Eppure non ci riescono. Mai. Perché per Maria non ci sono alternative, non può fare nient’altro che questo: amare. Amare i figli che dalle violenze le nasceranno, amare gli uomini che la prenderanno con la forza o con disprezzo. Riscattando se stessa e una vita intera. E’ la storia di una donna capace di amare e perdonare, di darsi nella piena consapevolezza del proprio corpo, di agire con l’altruismo totale che solo un amore di madre rende possibile.

Amneris Di Cesare – Prima di affrontare la sfida del romanzo, ha pubblicato diversi racconti in varie antologie: Cuore in rete (Newton Compton), vincitore del concorso Lucca Autori – Racconti della Rete, nel 2003; A senhora, nell’antologia del Premio Pietro Conti, 2006; Zanna, nell’antologia animalista di beneficenza in favore di Save The Dogs, Code di Stampa (Ed. La Gru).
Da ricordare, poi, il saggio Mamma o non mamma, la sfida di essere madri nel mondo di Harry Potter, incluso nell’antologia saggistica Potterologia: dieci as-saggi dell’universo di J.K. Rowling (Ed. Camelozampa) a favore dell’onlus pro-infanzia Theodora; ha ottenuto la Menzione d’Onore al Premio Letterario Nazionale per Romanzi Brevi di Vico del Gargano, con Misterioso è il cuore, nel 2008, e una Menzione Speciale con il racconto Vorrei incontrarti tra cent’anni al concorso Il Racconto nel Cassetto, 2009. E’ stata lettrice per Vibrisse Libri e collabora al servizio fornito da Il Rifugio degli Esordienti-Danaelibri per la lettura manoscritti con commento critico ed è co-fondatrice di F.I.A.E – Forum Indipendente Autori Emergenti e redattrice freelance di riviste periodiche femminili.


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