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Teenage wasteland It’s only Teenage wasteland They're all wasted!
E anche loro si facevano fotografare su di un cumulo di macerie! Ma noi abbiamo l’obbligo di lasciare spazio, seppur minuscolo, alla speranza.
L’INTERVISTA Chi sono i “Nient’altro che macerie”? Come nasce la vostra passione per la musica? I “Nient'altro Che Macerie” sono Simone (voce, basso), Andrea (chitarra) e Matteo (batteria). La passione per la musica di Andrea è nata quando ha visto Amedeo Minghi e Mietta cantare “Vattene Amore a Sanremo” (si scherza, ovviamente). In realtà abbiamo sempre coltivato tutti e tre questa passione, ognuno con sfumature differenti, fino al magico momento in cui ci siamo detti «E se mettessimo su un gruppo?».
Esistono band o artisti che vi hanno influenzato e su cui siete tutti d’accordo? I quattro nomi facili sono Mogwai, Radiohead, Fine Before You Came, Raein Qual è il filo conduttore che lega i brani di “Al Vento”? Come suggerisce il titolo ci piaceva l'idea di trasmettere, anche musicalmente parlando, un certo tipo di ariosità, un senso di apertura non meglio definito. Il filo conduttore potrebbe essere una "speranza disillusa", una speranza fine a se stessa, non entusiastica. Una speranza "al vento" che, venendo trasportata, può arrivare a posarsi da qualche parte ma può ancheandare a perdersi.
Che giudizio date dell’attuale stato della musica, relativamente a talenti e opportunità di ottenere la giusta visibilità? Facciamo fatica a rispondere a domande come questa perché sono questioni che tendiamo a non affrontare nemmeno fra di noi. Noi facciamo quello che facciamo perché ci diverte e stop. C'è sempre chi meriterebbe più attenzione (e c'è sempre chi ne meriterebbe di meno); resta il fatto che visibilità non è sinonimo di qualità e di credibilità, che per noi è forse la cosa più importante. Per noi l'importante è risultare credibili al nostro piccolo pubblico; arrivare a chiunque ora come ora non è una nostra priorità.
Che cosa accade nei vostri live? Amate l’interattività? Dei nostri live non ci ricordiamo nulla se non che alla fine il palco è sempre pieno di reggiseni e il giorno dopo facciamo fatica a camminare.
Che cosa può fare la musica per alleviare il disagio che ormai attanaglia tutti, senza esclusione di fasce “protette”? La musica dovrebbe semplicemente essere onesta, diretta. Dovrebbe parlare al cuore, allo stomaco e non solo al cervello. Che tipo di rapporto avete con le nuove tecnologie? Io (Matteo) e Andrea abbiamo un rapporto normale nel senso che ne facciamo tranquillamente a meno quando ci è possibile. Simone è più pratico e professionale perché facendo il fotografo le nuove tecnologie le mangia a colazione.
Come definireste la vostra musica in sintesi? Electropoprocksynthkrautblacksymphonicdeephousepostrockpowermetal. La vostra formazione in trio è funzionale alla vostra proposta o esiste casualità? Metà e metà.
Che cosa vorreste trovare, nell’immediato futuro, sotto alle macerie? Tanti, tanti, ma tanti soldi. Ma anche no.
Biografia
I Nient’altro Che Macerie sono in tre e vengono dalla provincia di Milano, quella che ti opprime e ti fa venire voglia di andare da tutt’altra parte, o che forse non esiste più ed è solo uno stato mentale. Suonare per prendere aria; suonare e urlare sentimenti talmente personali da diventare quasi universali. Urlare per prendere coscienza delle condizioni casuali che accompagnano i fatti e ne determinano la natura. “Circostanze”, esordio autoprodotto, è uscito nell’aprile 2012 in streaming e in free download su Bandcamp. “Al Vento”, nuovo album, esce ad aprile 2013 in free download e cd su V4V Records.
Info
http://www.facebook.com/nientaltroche
www.v4v-records.it
[email protected]
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