I dati della sonda Interstellar Boundary Explorer (IBEX) della NASA sorprendono non poco. Si era sempre immaginato il moto della nostra Terra e dei pianeti attorno al Sole insieme all’eliosfera come ad viaggio su un jet supersonico, ma il viaggio, in realtà, sembra essere molto più tranquillo, simile a quello di una barca in una serena giornata senza vento. I dati sono stati pubblicati sulla rivista Science col titolo: “The Heliosphere’s Interstellar Interaction: No Bow Shock“.
Se pensiamo al bang supersonico che viene prodotto da un jet che si muove a velocità supersonica è un classico esempio di bow shock terrestre, dove l’aria che si trova davanti al muso dell’aereo non è rapida nello spostamento e tende ad addensarsi di fronte al muso stesso dell’aereo. Quando l’aereo viene a superare la velocità del suono, l’interazione cambia istantaneamente e si produce l’onda d’urto o bow shock.
Un aereo in moto ad una velocità vicina a quella del suono (nel caso della Terra, questa velocità è pari a 340 m/s ossia a 1224 km/h) emette onde sonore che, nella direzione del moto, si accumulano formando un’onda di grande energia, detta onda d’urto. Se un osservatore viene investito dall’onda d’urto, percepisce un intenso rumore, chiamato comunemente bang.
Se un veicolo viaggia a velocità superiore a quella del suono, nel linguaggio comune si dice che supera il muro del suono, l’onda d’urto, di notevole energia, assume una forma a cono con il veicolo nel vertice.
Mentre l’onda d’urto scorre lungo la superficie terrestre, l’osservatore che si trova nelle vicinanze sente un forte rumore simile ad un’esplosione, detto bang supersonico.
Per indicare la velocità di un veicolo supersonico si usa il numero di Mach che esprime il rapporto tra la velocità del veicolo e la velocità del suono. Per esempio se un veicolo si muove a velocità doppia di quella del suono, tale velocità è indicata come Mach 2.
IBEX ha calcolato la velocità con cui il nostro Sistema Solare si muove relativamente al mezzo interstellare, pari a 83 000 km/h, sicurmaente molto maggiore di quanto si pensava finora, ossia 72 000 km/h. Con tale velocità l’eliosfera potrebbe formare un’increspatura nel gas e nella polvere che sta attraversando nel suo moto attorno al centro della Galassia più che un vero e proprio shock. Inoltre, i dati di IBEX mostrano che il campo magnetico è più intenso al di fuori dell’eliosfera, il che comporta velocità più alte per arrivare a produrre un’onda d’urto. I risultati sono stati confermati da alcune simulazioni fatte da altri gruppi di ricerca al computer.
Le ricerche compiute da IBX dovranno essere riprese in mano e confrontate con i dati a nostra disposizione, e al momento è presto per trarre una conclusione. Per decenni si era portata avanti l’ipotesi di un bow shock e i nuovi risultati vengono a modificare anche la fisica dei raggi cosmici o di come essi si propagano nel nostro Sistema Solare.
E’ indubbio che i nuovi risultati saranno fondamentali per le future missioni spaziali umane sui pianeti”.
Fonte: The Heliosphere’s Interstellar Interaction: No Bow Shock , D. J. McComas et al., Science 8 June 2012: Vol. 336 no. 6086 pp. 1291-1293; DOI: 10.1126/science.1221054; disponibile su: http://www.sciencemag.org/content/336/6086/1291.abstract
Bang Supersonico: http://www.pinadivito.it/progetti/ondef/meccaniche/suonoemoto/bang.htm
INAF-Un viaggio senza shock: http://www.media.inaf.it/2012/05/11/un-viaggio-senza-shock/
IBEX-NASA: http://www.ibex.swri.edu/
Sabrina