Nel mezzo di una grave e prolungata crisi finanziaria, a emergere sono i dati in controtendenza di un mercato, quello della telefonia mobile, che non sembra avere pause.
Mentre l’andamento dei consumi aumenta in maniera spropositata, gli ultime indagini parlano di alcuni traguardi notevoli. In Italia, infatti, il mercato dei cellulari ha superato il 52% del totale nel campo della telefonia (mobile e fissa) e in più siamo il Paese con il maggior numero di cellulari per persona. Un traguardo che ha i suoi pregi e difetti, ma che per l’economia reale significa tanto.
Il valore stimato del mercato delle telecomunicazioni si aggira intorno al 2,7% del Pil e, come detto, più della metà è dovuto soltanto ai cellulari. Altro dato importante è l’andamento dei prezzi, diminuiti del 33% negli ultimi 15 anni (basti pensare che di contro l’aumento generale dei prezzi di beni e servizi è stato del 30%!) .
Niente da dire, quindi, l’Italia sembra essere al passo con un rinnovamento tecnologico, e forse anche con un problema di consumo e teledipendenza. Eppure proprio da questo settore potrebbe partire un nuovo rilancio dell’economia italiana. Come? Attraverso la banda larga. E’ stimato infatti che il ritardo nello sviluppo della nuova rete di connessione costi allo stato qualcosa come l’1,5% del Pil, un’enormità che, per il presidente dell’AgCom Corrado Calabrò, non può attendere ulteriori rinvii.