“Niente” di Malika Ayane

Creato il 10 maggio 2013 da Themusik

Niente” è il singolo di Malika Ayane. Il brano, assieme a “E se poi”, è stato presentato al Festival di Sanremo 2013, tra i due viene scelto quest’ultimo per la prosecuzione della gara.

Malika Ayane ha dichiarato: “Già da tempo, ma specialmente in questo momento, sono concentrata, quasi ossessionata, sul raccontare i sentimenti in prima persona. “Niente” parla proprio di questo, quando si è legati, anche in modo molto forte. Qualcuno aveva già deciso che bisognava tagliarlo fuori dalla gara.”

Niente“ vede un arrangiamento piuttosto sinfonico, con strumenti che si aggiungono man mano che si va avanti nello svolgimento del brano.

Cos’ho?
Ho dei tagli sul viso
Si, ma io cos’ho?
che se sanguino rido
mi sciolgo un pò
tanto non sento niente

Io cos’ho?
sembra aver già deciso
ma proprio non so
mescolarmi al sorriso
di chi più non ho
tanto non sento niente

Parlo con te
sempre
anche se tu sei
assente
quelli non dicono
niente
solo un silenzio
assordante
muoio con te
sempre
vivo di te tra la gente
quelli che parlano, parlano, parlano
ancora

E non resta più niente
proprio niente
del cielo che abbiamo perso
rubandoci i pezzi più neri
più neri del nero
e ora più niente
c’è una stella cadente
ma era l’ultima già
e schiantandosi precipita
sulla mia pelle
lasciando un pozzo infinito
dove tutto è finito
per sempre finito
nel fondo più fondo
della libertà

Che farò
se questi tagli sul viso
ancora io ce li ho
e di rosso vestita
negli occhi sarò
e ancora tu niente

Io non ho, non ho, non ho…
l’obbedienza
di chi è sparito
già da un po’
se dipingi un paradiso
io lo distruggerò
così tanto per niente

Parto da te
sempre
per tornare ad essere
niente
finisco a te
sempre
analizzando la gente
non ha più senso quel niente
quelli che parlano, parlano e ancora
e poi parlano

E non resta più niente
proprio niente
del senso che abbiamo perso
nei gesti di un altro
che non fa più testo
e intanto ci uccide
e non lascia resto

e non resta più niente
nient’altro che niente
e il tetto l’abbiamo perso
e ormai piove a dirotto
su mobili e teste
allagando speranze
che affogano lente
nuotando nel niente
nuotando nel niente
io nuoto nel niente
tu nuoti nel niente
della libertà


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