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Niente È Più Lo Stesso: Un Romanzo Per Chi Vuole Conoscersi

Creato il 31 dicembre 2014 da Beiphone

Avevamo già accennato a “Niente È Più Lo Stesso“, Romanzo di uno scrittore Monzese – Forcan Azari – che parla di un piccolo gruppo di amici alle prese con piccole questioni di vita quotidiana e con un “viaggio” tutto particolare. Oggi BeiPhone vi offre una recensione un po’ più approfondita del Romanzo, con uno sguardo alla Trama, ai Personaggi e, non meno importante, allo Stile.

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Chi ha letto la mia Biografia in coda ai miei articoli lo sa già, o, perlomeno, lo intuisce: non sono una persona facile con cui convivere. Letteratura e Musica sono tra le passioni su cui non amo transigere né prendere alcun tipo di compromesso, e so riconoscere benissimo quando un brano (di parole su carta o note in MP3) viene dal cuore o è un semplice frutto delle esigenze di una casa editrice / discografica. “Niente è più lo stesso”, per fortuna, non rientra in quest’ultima categoria, e mostra efficacemente l’amore dell’autore per la sua creazione.
Ma andiamo a noi. Quest’oggi cercherò di fornire una Recensione il più accurata possibile, concentrandomi su quegli aspetti già anticipati in apertura d’articolo.


Premesse & Trama

Come già accennato nella prima presentazione del Romanzo, le premesse di Forcan Azari (Pseudonimo formato con l’anagramma del nome dell’Autore, 10 punti a chi sa trovare il nome originale) sono più che ottime, e fanno ben presagire per il risultato finale: un gruppo di amici si ritrova in India, sede di una vastissima frazione della popolazione Mondiale e Terra del Mistico per eccellenza, immerso in un ambiente ospitale che “decide” di giocar loro un paio di brutti scherzi, facendo emergere piccole questioni che tutti credevano essere ben celate e nascoste. Ottimo inizio per un romanzo su un gruppo di quattro ragazzi, certo, tuttavia a questo punto succede qualcosa: l’Autore sopravvive miracolosamente a un’Emorragia Cerebrale, e questo avvenimento sarà fondamentale per la stesura del romanzo, che è stato finalmente pubblicato dopo due anni di duro lavoro e continue trasformazioni del testo.
Ecco dunque che il viaggio dei quattro giovani si trasforma in qualcosa di più complesso, elaborato, intimo e introspettivo: un viaggio nei meandri più profondi della mente umana, un viaggio spirituale, un viaggio che porterà il lettore stesso a dubitare della netta distinzione tra Realtà e Fantasia tra le pagine del Romanzo.

Personaggi

I sei amici protagonisti del Romanzo vengono fin dalle prime pagine del romanzo divisi in due schieramenti netti e separati, ma questo non avrà troppo da influire sui personaggi se non mentalmente; ognuno di essi intraprenderà un viaggio, un viaggio che poco ha di fisico e materiale, e che rifletterà tutte le loro preoccupazioni in un mondo mistico e spirituale.

- Andrea e Romina: due amiche e compagne di viaggio che si ritrovano opposte l’una all’altra da una serie di circostanze [SPOILER ALERT!] riguardanti i rispettivi mariti. Esse passeranno dallo stato di “Amiche” (dotate di una certa ipocrisia, non c’è da negarlo) a uno stato di “acerrime nemiche”, ciascuna sopraffatta dall’orgoglio femminile e incapace di accettare l’idea che l’altra possa essere la “migliore”.
– Enrico e Giorgio: sposati rispettivamente ad Andrea e Romina, anch’essi sono due compagni di viaggio che si ritrovano contrapposti dalle circostanze; mentre Enrico, però, decide di rimanere a testa alta nel gruppo prendendo la propria forza dalla “consapevolezza” di non essere in torto, Giorgio non ama il confronto diretto e decide di abbandonare le scene, intraprendendo il proprio viaggio inconscio in maniera totalmente solitaria.
– Christopher e Nadir: due mediatori tra mogli e mariti, Christopher e Nadir cercheranno di sistemare le cose a modo loro, a volte portando parecchio scompiglio all’interno del gruppo per le proprie scelte. Omosessuali dai dialoghi forse un po’ troppo stereotipati, i due mostrano comunque una sensibilità elevata e un alto interesse nell’integrità del gruppo. Pur essendo quasi inseparabili, entrambi alla fine decideranno di intraprendere il proprio “viaggio” da soli.
– Francesco: e viene alla mente un istintivo sguardo all’indietro verso la tragedia Greca, pensando al personaggio di Francesco. Unica eccezione nel viaggio solitario di Giorgio, Francesco si rivelerà spesso come il “Deus Ex Machina” della situazione, una figura in grado di capire Giorgio fino in fondo e di accompagnarlo nel suo lungo viaggio alla ricerca di se stesso, risolvendo spesso parecchi dei suoi guai.
– La Luce: non esattamente un personaggio fisico vero e proprio – una presenza mistica, piuttosto -, ma non per questo meno degna di una menzione. L’idea della Luce, a onor del vero, ha dell’originale: un’entità esterna ai personaggi, una presenza metafisica di cui essi sono inconsapevoli e che, tuttavia, accompagna l’intero gruppo dall’inizio alla fine del romanzo.

Pur essendo soltanto sette, insomma, i personaggi del Romanzo sono tutti particolarmente variegati, e non è difficile che il lettore possa identificarsi in almeno uno di essi… O, perché no, in tutti e sette contemporaneamente. Grazie a questa “ampia scelta”, infatti, il lettore potrà più facilmente immedesimarsi in uno dei personaggi e intraprendere il proprio, personale viaggio interiore alla ricerca di se stesso.

Stile

Per molti dei lettori occasionali, lì fuori, la descrizione fornita delle linee principali del Romanzo potrebbe già essere abbastanza per invogliare o scoraggiare la lettura… Tuttavia so benissimo che esiste molta altra gente, come me, che tiene particolarmente alla presentazione globale del Romanzo e allo stile con cui esso viene narrato, e non amerebbero se tralasciassi quell’aspetto nella mia analisi complessiva. Andiamo avanti, dunque.
Lo stile di Forcan Azari è molto semplice, senza mezzi termini. L’Autore si solleva leggermente dalla dimensione terrena quando tratta i movimenti della Luce sulle teste dei personaggi e utilizza un linguaggio più ricercato, metafisico, pieno di metafore e figure retoriche che hanno anche dell’affascinante; tuttavia, quando la scena ripiomba sulle vicende dei protagonisti, lo stile perde di eleganza e si trasforma in qualcosa di più “terreno”, narrativo, pratico e poco pretenzioso. Il linguaggio utilizzato può essere di facile comprensione per chiunque, a discapito dei temi trattati nel Romanzo; tuttavia è nei dialoghi che il buon Forcan Azari perde un po’ di smalto, lasciandosi andare a fin troppe concessioni della lingua parlata e a una sintassi troppo scorrevole per essere corretta in ogni sua singola forma.
Certo, c’è il rovescio della medaglia: i dialoghi sono veloci, verosimili e, a tratti, particolarmente divertenti; ciò, da solo, permette al lettore di non soffermarsi troppo su una frase o un’altra, e consente una lettura rapida e scorrevole del testo, che tuttavia è in grado di catturare discretamente già a partire dalle prime pagine.
Insomma, non uno stile perfetto senza alcun dubbio; ma neanche un linguaggio illeggibile e fuori dal mondo, anzi. Il Romanzo di Forcan Azari potrebbe assicurarvi più di una piacevole ora di lettura al pomeriggio.
E poi, ammettiamolo, io sono pure un gran pignolo.


Conclusione

In ogni caso, il Romanzo di Forcan Azari va letto; “Niente è più lo stesso” non è un libro qualunque. L’idea dell’Autore è illuminante, e il suo stile a metà tra Fisico e Metafisico vi farà chiedere più volte se siate ancora nel mondo reale o se si sia ormai varcato il confine del Surreale. Le pagine del Romanzo forniscono un’esperienza unica, un viaggio godibile e semplice da leggere che accompagnerà dolcemente il lettore nella sua lenta e approfondita scoperta di se stesso. Non è difficile, inoltre, che il lettore venga catturato da uno dei tanti personaggi dipinti da Forcan Azari e che segua con estrema attenzione il suo viaggio fino alla fine, vedendolo anche un po’ come proprio.

Se lo consiglio? Assolutamente sì. Ma solo a coloro che pensano che “l’arrosto” sia buono soltanto quando “non fa fumo”.
E a chi vuole fare una pausa dai problemi della vita quotidiana e godersi un viaggio nei meandri inesplorati della complessa e sconosciuta mente umana.

Perché BeiPhone si è premurata di scrivere questa Recensione, dite? Be’, perché “Niente è più lo stesso” è stato tra i primi Romanzi a essere scritti interamente da iPad, in Italia, dimostrando che non bisogna per forza avere una macchina da scrivere per entrare nel mercato della produzione di romanzi.
O un computer e una scrivania. Dimentico sempre che non siamo più nel XIX secolo.

Potete trovare il libro di Forcan Azari in formato eBook direttamente a questo indirizzo, oppure potete cercarlo su Amazon per trovarne la versione Kindle o Cartacea.


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