Non sono una da racconto a tutti i costi. Ogni tanto mi piace lasciare che siano briciole di parole a dire di me. Dei miei grilli per la testa. Di come sto.Briciole di parole infilate l’una dopo l’altra, come perline di una collana, e qualche immagine.
Questo è un pezzetto di una terra che deve i suoi colori a un cielo capriccioso e irrequieto. Una terra che sa di muschio e di sale. Un'isola che ho conosciuto per la prima volta anni fa e che mi è entrata nel cuore. Che sento quasi fosse una seconda pelle.
Nel Clare, nei prati a metà strada tra le Cliffs of Moher e Doolin, c'è una piccolo ristorante a conduzione familiare. Pochi tavoli con tovaglie a quadri gialli, blu e verdi, vecchie sedie di legno e pareti tappezzate di ricordi. Niente luci, solo candele. Il menù appuntato con gesetti colorati su delle lavagnette consumate dal tempo...Chissà perché, quando torna l'inverno, ho voglia di tornarci. Voglia di quel calore, e di quella quiete. Mentre fuori tutto se ne va per la sua strada. Incurante del vento, incurante della pioggia.PS. Se qualcuno avesse in programma un viaggetto da quelle parti e se lo chiedesse, il ristorantino in questione si chiama Stone Cutters. Tappa obbligata, eh!