Clamorosa stangata ai dipendenti ATM, che questo mese si vedranno accreditare solo un terzo del loro regolare stipendio. Dal Comune di Alessandria (socio proprietario dell’azienda) non arriveranno i soldi promessi nell’accordo di “salvataggio” stipulato lo scorso ottobre con i vertici ATM e rimetterci saranno dunque i lavoratori, per i quali,nel mese di novembre (ma anche per quel riguarda la tredicesima), il salario sarà di 500 euro.
La mancata adempienza all’impegno assunto dal Comune nei confronti dell’azienda di trasporti è da imputare soprattutto ai guai finanziari di Palazzo Rosso E alla mancanza di liquidi. Una lacuna che, come si può immaginare, avrà ripercussioni gravissime per i dipendenti ATM e le loro famiglie; i sindacati, ed in particolare Uil e Cgil, sono insorti. Il presidente ATM, Giancarlo Cabella, ha ammesso la gravità della situazione, spiegando che più di così non si poteva fare. “E’ il massimo che potevamo far”, ha dichiarat, “ora confidiamo che il Comune ci dia il resto. E al più presto. Si tratta di una situazione senza precedenti che coinvolge i lavoratori e le loro famiglie e addolora profondamente chi ha il compito di gestirla”. E poi: “Pur nella consapevolezza che nessuna scusante può essere invocata per il mancato superamento dell’attuale inadempienza, il consiglio di amministrazione e la direzione assicurano che proseguiranno nell’immediato tutte le azioni intentate per poter osservare gli elementari doveri nei confronti dei lavoratori”.
Oggi pomeriggio il CdA di ATM è convocato in riunione d’emergenza.
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