Magazine Cultura
Chi legge questo blog non ha bisogno della raccomandazione dei pediatri statunitensi che indicano, ai genitori dei bambini di età compresa tra zero a tre anni, di leggere loro dei libri, anziché lasciarli giocherellare con tablet telefonini e apparecchi di diverso genere. Gli studi scientifici indicano come questi non siano in grado di stimolare il cervello come la lettura a voce alta eseguita da una persona (quindi niente registrazioni). Non è una questione banale. Anche l'associazione "Nati per leggere" ne ha fatto la sua bandiera. Avete notato quanti bambini davvero piccoli vengono lasciati a se stessi, immersi in questi device che sanno manipolare meglio degli adulti? Rabbrividisco quando questi sottolineano positivamente questa abilità. E nel mio piccolo, quando leggo nelle librerie, individuo facilmente coloro che sono abituati all'ascolto della lettura. Sono bambini attenti, che non si distraggono facilmente e che riescono a seguire la storia, anche per un'ora di seguito, senza interrompere, comprendendo i contenuti e in grado di commentarli. La verifica poi è semplice. Chiedo ai genitori se sono abituati a leggere ai loro figli. Immancabilmente lo confermano, dicendo che è un'abitudine data fin dalla più tenera età. Se ci pensiamo, la lettura è un investimento a costo zero sul futuro dei bambini. Dirò di più: non mi stupirebbe scoprire ( prima o poi qualcuno studierà anche questo) che i bambini abituati a sentir leggere hanno bisogno di minori interventi educativo-psicologici nel futuro anche lontano. Il tempo mi darà ragione?