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Niente vaccino? Vai in prigione (e che ti serva la lezione!)

Creato il 08 marzo 2012 da Informasalus @informasalus

vaccinazioni
Cercare di tutelare la propria salute è un reato?

E’ davvero una notizia incredibile per uno Stato democratico, fondato su una Costituzione che, nell’articolo 32 afferma: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Un Sottufficiale dell’Aereonautica ha rifiutato di sottoporsi ad un ciclo di vaccinazioni, preoccupato per i rischi che questa pratica avrebbe potuto causare alla propria salute. Ha richiesto ulteriori informazioni e rassicurazioni, si è reso disponibile a svolgere comunque la missione demandatagli, con personale assunzione di ogni rischio.  E’ stato sottoposto ad un procedimento disciplinare di rigore e, addirittura, ad un procedimento penale davanti al Tribunale militare di Roma che inizierà l’8 marzo. I reati contestati sono quelli di disobbedienza aggravata e continuata.
La richiesta di maggiori informazioni è motivata dalle preoccupazioni per l’elevato numero di colleghi deceduti o malati di tumori e leucemie. I dati sono allarmanti: tra il 1991 e il febbraio 2012 ben 3761 militari hanno sviluppato un tumore. Di questi sono 698 i  soldati che hanno  preso parte a missioni all'estero e 3.063 i militari che non hanno mai effettuato attività fuori area.
I decessi sono complessivamente 479: 96 di essi si sono verificati per persone che hanno operato in missioni all'estero e 383 per persone che sono rimaste in patria. In passato, su tali dati, sono state fornite informazioni diverse, sia da soggetti pubblici, sia da privati, ma i dati in possesso dell'Osservatorio epidemiologico della Difesa costituiscono una base oggettiva, utile per ulteriori approfondimenti. Questi sono indispensabili anche perché  se un militare scopre di avere un tumore il giorno dopo il congedo, non rientrerà più in queste casistiche che sottostimano un fenomeno ancora più ampio.
E nulla si sa delle altre reazioni avverse, che non vengono denunciate dai militari stessi perché sarebbero causa di non idoneità al servizio, e nessuno vuol correre questo rischio. Si è parlato a lungo solo di uranio impoverito, ma alcuni esperti dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta, tra cui il Prof Nobile, Presidente della Lega tumori di Siena, hanno escluso, in base ad indagini tecnico-scientifiche, la presenza di danni riconducibili a tossicità chimica e/o a contaminazione radioattiva da Uranio Impoverito in tutti i soggetti esaminati. Più di un sospetto è stato sollevato invece dalle vaccinazioni plurime e ravvicinate, da sette a dieci in poco più di un mese, cui i militari sono stati sottoposti. Lo stesso Ministero della Difesa  da tempo conduce  accertamenti finalizzati ad individuare i reali effetti delle vaccinazioni a cui sottopone i militari.
Cercare di tutelare la salute è un reato? E’ un paradosso che mi ricorda il regolamento cui erano soggetti gli  aviatori americani durante la seconda guerra mondiale: Articolo 12, Comma 21 «L'unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.» Articolo 12, Comma 22 «Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.»
Così alle legittime richieste di informazioni e certezze, si è risposto con un procedimento penale.
http://www.grnet.it/news/notizie/giustizia/3690-nega-il-consenso-alla-vaccinazione-militare-sotto-processo-rischia-un-anno-di-carcere
http://www.condav.it/document/DT32_40-43_missione_balcani%5B1%5D.pdf
Comma 22 di Joseph Heller


Niente vaccino? Vai in prigione (e che ti serva la lezione!)
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