Si sono conclusi con sette feriti e un’ottantina di arresti a Niamey i tafferugli tra polizia e strudenti che protestavano per rivendicare miglioramenti nel settore dell’istruzione.
Secondo la stampa locale, alla manifestazione hanno aderito centinaia di studenti delle scuole superiori e delle università, lamentando un numero insufficiente di professori e aule.
I capofila del movimento studentesco hanno denunciato un intervento violento da parte delle forze dell’ordine, che sarebbe stato all’origine dei disordini. Gli sudenti hanno risposto lanciando pietre e infiammando copertoni per le strade, paralizzando il traffico in parte della capitale.
Non si è fatta attendere la risposta del governo secondo cui a causare le violenze sono stati dei “facinorosi” che hanno danneggiato proprietà e veicoli nella zona delle proteste.
Le autorità hanno precisato inoltre che le richieste degli studenti “sono state accolte al 90%” e che pertanto le proteste sono “inspiegabili”.
Il Niger, per altro,risulta essere un Paese tra i più poveri in Africa e nel mondo ed è costantemente costretto a a difendere la propria sicurezza interna dalle infiltrazioni di gruppi fondamentalisti islamici, legati a Boko Haram.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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