Un uomo di 63 anni, dall’identità non meglio precisata, è stato condannato a quattro anni di carcere per aver ridotto in stato di schiavitù una ragazza, costringendola a diventare la sua “quinta moglie”.
Per legge la schiavitù è stata formalmente abolita in Niger, ma finora le autorità hanno sempre negato che tale pratica venisse ancora portata avanti nel paese.
Il diritto islamico vigente in Niger acconsente a un uomo di avere fino a quattro mogli. Nel caso della quinta unione in realtà il matrimonio non viene celebrato e alla donna non viene riconosciuto alcun diritto. Anzi, viene spesso costretta ai lavori forzati oltre a subire maltrattamenti fisici e psicologici.
I difensori dei diritti umani, tra cui l’ong anti-schiavitù Timidria e l’associazione Anti-Slavery, che si sono occupate del caso, hanno parlato di “sentenza storica”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)