Il più importante e diffuso quotidiano nazionale nigeriano, insieme ad altri "media", è sceso in campo per combattere la desertificazione che, come un po' dappertutto in Africa, specie a causa delle ricorrenti siccità che si propagano a macchia di leopardo dove più e dove meno , rischia perciò di distruggere le bellezze naturali del Paese.
L'idea è ottima, perché questo genere d'impegno,speso a raggiera, per raggiungere anche i più demotivati e/o lontani, significa creare coscienza del problema.
Il seminario, nel corso del quale è stata presentata la proposta, ha visto la partecipazione di 11 Stati nigeriani direttamente interessati.
E,quale portavoce del Governo, si è espresso il ministro dell'Ambiente, il quale ha riferito di una specifica progettazione per l'agricoltura nelle aree desertiche e di una programmazione a breve termine per una corretta gestione delle risorse energetiche.
Diciamo che entrambi gli argomenti sono davvero cruciali e imprescindibili ,perché la Nigeria possa avere un futuro accettabile e dignitoso.
Quindi veramente democratico.
Per il primo non si possono lasciare i contadini in balìa delle avverse bizzarre condizioni metereologiche anche perché la Nigeria non è un Paese così povero da non poter prevedere e progettare,magari servendosi di esperti,un sistema per venire incontro a centinaia di famiglie in difficoltà.
Per il secondo sappiamo bene quanto petrolio e gas viene esportato da compagnie straniere, presenti sul territorio.
I vantaggi di queste esportazioni tuttavia non riguardano la popolazione civile nigeriana se non in minimissima parte.
Senza contare i danni da inquinamento (vedi zona del Delta del Niger), che indurrebbero autentiche teste pensanti a scegliere, talora, anche fonti di energia alternative, affiancate alle prime, se si volesse sul serio salvaguardare ambiente e uomini.
E non sarebbe male per niente.
Anzi.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)