Nigeria / Improvviso e disumano ritorno alla barbarie

Creato il 08 agosto 2013 da Marianna06

Dopo una moratoria che durava dal 2006, in Nigeria c’è stato, dal giugno scorso, un ripristino della pena di morte in seguito purtroppo a ripetuti attentati criminali compiuti ai danni  e delle forze armate   locali e di alcune istituzioni pubbliche e della stessa popolazione civile.

E il pensiero corre spontaneamente all’operare spietato e sanguinario, in questi ultimi tempi ,di coloro che sono stati e sono seguaci del movimento fondamentalista islamico di Boko Haram.

Infatti, in proposito, quattro persone sono state di recente giustiziate tramite impiccagione nella prigione di Benin City (Edo State,sud-est della Nigeria) mentre una quinta,che avrebbe dovuta essere giustiziata mediante fucilazione, è ancora in attesa di subire la propria condanna in quanto pare che il carcere sia sprovvisto (così si dice) dell’attrezzatura necessaria.

Incredibile quanto assurdamente vero il tutto. E questo, per altro, è reso possibile dalla stessa Costituzione, cioè da  quella che è legge dello Stato, della Federazione nigeriana.

Ecco, allora, che tutti i vescovi  cattolici,ossia la Conferenza episcopale nigeriana al completo, ha duramente e ufficialmente condannato in una lettera alle pubbliche autorità l’uso della Costituzione per giustificare quelli che sono,a loro giudizio,degli autentici omicidi.

E si domanda , quindi, di emendare la Costituzione in quel paragrafo, punto o capitolo che sia,  perché lesivo dei diritti della persona e, particolarmente, del diritto alla vita.

E’ certamente preoccupazione manifesta dei vescovi cattolici  ma non lo è di meno da parte di organizzazioni umanitarie laiche, operanti in Nigeria, che vi ravvisano anch’esse un ritorno alla barbarie.

Riprovazione di chiunque, insomma, sia dotato di un minmo di umanità e abbia rispetto per la vita.

      a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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