Nigeria / Prende il via il tour elettorale tanto atteso

Creato il 09 aprile 2011 da Marianna06

Oggi, 9 aprile, se nulla lo impedirà, nei diversi seggi elettorali allestiti, da nord a a sud, in tutto il Paese, si voterà per il nuovo Parlamento nigeriano.

Nelle prossime settimane sarà poi il turno delle presidenziali ed, infine,  e delle elezioni dei governatori dei diversi distretti.

Il tutto scaglionato fino al 26 aprile. Con molte speranze ma anche tanta paura ,che qualcosa possa non andare nel verso dovuto.

Per esempio l'osservatorio di Jos e Bauchi, due città della Nigeria centrale,  e tra l'altro particolarmente "difficili", saranno indicativi del procedere della regolarità delle operazioni di voto e dei conseguenti sviluppi nella vita politica in generale.

Perché dico questo?

Tanto Jos quanto Bauchi sono cittadine dove disoccupazione, povertà e contrapposizione continua tra cristiani e musulmani, tra agricoltori sedentari e allevatori nomadi sono la costante dello scandire delle ore del giorno e, talora, anche della notte.

Quando poi non ci scappa il morto o i morti !

E' già successo  e anche con recenti attentati e centinaia di vittime.

 Non lo abbiamo certo dimenticato.

Perciò l'attesa di un risultato portatore di pace,  anche se non risolutore significativo dei mille e uno problemi della Nigeria, la gente comune se lo aspetta.

Anche perché la Nigeria, con la ricchezza del suo sottosuolo e lo spiccato senso degli affari di molti dei  suoi uomini, potrebbe, se la "politica" fosse onesta e quindi sul serio democratica, garantire un accettabile tenore di vita alla maggioranza dei  suoi abitanti.

Ma, oggi almeno, non è così.

Il business lo fa una ristretta cerchia di privilegiati in combutta con le multinazionali di mezzo mondo, giunte fin lì per spremere il"limone" e poi andare.

Il candidato alla presidenza del Paese, il cristiano Jonathan, nativo del sud, ha promesso, come ogni speranzoso futuro governante, mari e monti.

Ma, comunque, chi conosce bene il problema "Nigeria", è convinto che solo un serio e fattivo terreno d'incontro tra cristiani e e musulmani potrà dare, nel tempo e per gradi, buoni frutti.

Anche perché, specie tra i musulmani, tralasciando quei gruppi che praticano ancora le religioni tradizionali, sempre a detta di chi conosce bene da vicino la realtà, la povertà rasenta sovente la miseria. Più che nel mondo delle confessioni cristiane, dove un dispensario e una scuoletta ci sono anche nel più sperduto dei villaggi.

Fabbriche e industrie come serbatoi di posti di lavoro vanno bene (sono le promesse di Jonathan) ma non va dimenticata, in Nigeria, una politica agricola adeguata e uno sguardo al mondo degli allevatori.

Sono quest'ultimi che consentono alla popolazione di vivere.

Senza il mondo agricolo la città si troverebbe a vivere più di un'impasse.

E' cosa certa.

  A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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