Il gruppo islamista Boko Haram ha dichiarato che è disposto a negoziare la liberazione delle studentesse di Chibok, nello stato di Bornio rapite lo scorso anno in aprile in cambio del rilascio di capi islamisti tenuti nelle carceri federali.
“Con questa nuova richiesta si riapre l’offerta che già lo scorso anno aveva fatto Boko Haram al presidente Goodluck Jonathan, il rilascio delle 219 ragazze in cambio di 16 importanti esponenti di Boko Haram”, ha dichiarato Fred Eno, attivista dei diritti umani che lo scorso anno aveva fatto da intermediario.
L’attivista ha insistito che questa è ancora una volta “una buona opportunità per portare gli islamisti al tavolo delle negoziazioni.” Femi Adesina, consigliere per la sicurezza del presidente Buhari ha rigettato la richiesta dicendo che il governo “non ha nessuna intenzione di negoziare con un gruppo di criminali”.
Parlando, ieri, al gruppo di appoggio alla campagna per il rilascio delle studentesse di Chibok BringBackOurGirls (BBOG), il presidente Buhari ha detto come l’esercito nigeriano durante gli anni ha avuto notevoli successi all'estero in Burma, in Rd Congo, Liberia, Sierra Leone e Sudan ma nel suo proprio paese ha bisogno dell’aiuto dei paesi vicini per sconfiggere la minaccia islamista. “Questa situazione mette il paese in cattiva luce sia a livello locale che in ambito internazionale”.
Nello stesso tempo Buhari ha ricordato che "Strategie e tattiche sono state elaborate, una task force multinazionale è stato messo in atto con il suo quartier generale a N'Djamena (Ciad) e un generale nigeriano come comandante.
Insomma l'impegno totale è liberare la Nigeria dai terroristi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)