Disciplina e sacrifici, da fare “cambiando se stessi” e “diventando cittadini rispettosi delle leggi”: li ha chiesti il presidente Muhammadu Buhari, in un discorso alla nazione pronunciato oggi, nel 55° anniversario dell’indipendenza.
L’intervento è stato caratterizzato dai riferimenti alle difficoltà economiche derivanti per la Nigeria dal crollo dei prezzi del petrolio, la principale fonte di valuta estera del paese. I nigeriani dovranno “affrontare” le avversità e “risparmiare con previdenza”, ha detto il capo di Stato.
Più in generale, Buhari ha chiesto ai connazionali di “cambiare”. E riprendendo temi e slogan utilizzati da presidente già tra il 1984 e il 1985, dopo aver assunto il potere con un golpe, ha aggiunto: “Dobbiamo modificare il nostro comportamento indisciplinato nelle scuole, negli ospedali, nei mercati, nei parcheggi, sulle strade, nelle case e nei luoghi di lavoro”.
Il messaggio è stato anche occasione per tornare sulla nomina dei ministri, non ancora avvenuta nonostante dalla vittoria elettorale sull’ormai ex presidente Goodluck Jonathan siano trascorsi ormai sei mesi.
Non volevo agire “in modo affrettato” si è giustificato Buhari, annunciando di aver appena consegnato la lista dei prescelti al Senato, che dovrà ora approvarla o respingerla. Sui nomi non c’è nulla di ufficiale ma alcuni quotidiani, come This Day, oggi hanno pubblicato prime indiscrezioni: tra i candidati ci sarebbero influenti ex governatori statali come Babatunde Fashola (Lagos), Chibuike Amaechi (Rivers) e Kayode Fayemi (Ekiti), nonché l’ex capo di Stato maggiore Abdulrahman Dambazzau.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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