Magazine Cinema
2012, Italia/Francia/Spagna, colore, 90 minuti Regia: Dario Argento Sceneggiatura: Dario Argento, Enrique Cerezo, Stefano Piani, Antonio Tentori
Che Giovanni Paolucci, storico produttore di svariati capolavori di Bruno Mattei, compaia nei crediti iniziali di Dracula 3D è indizio abbastanza palese di quali possano mai essere le mire del nuovo scult di Dario Argento, e se non ci si può proprio stupire di quanto in basso sia arrivato il suo cinema, qui a livelli davvero scioccanti, si può quantomeno sorridere di fronte alle tonnellate di situazioni involontariamente comiche, bene o male l’intero film, che sanciscono definitivamente la fine della carriera del Darione Sporcaccione Nazionale. Pur nella loro bruttezza, nel loro pressapochismo, nella loro assoluta mancanza di forma e contenuto, La terza madre e Giallo si avvicinavano almeno a un minimo concetto di film, un binomio sceneggiatura-regia che cercava disperatamente di raggiungere una meta che, a causa forse della stanchezza o della senilità avanzata, era però preclusa, ma con Dracula 3D Argento passa del tutto oltre, sfonda ogni limiti e barriera del buon gusto e con un colpo di piena pancia abbandona qualsiasi mezzo artistico e pare semplicemente dimenticare cosa sia un film.
Insomma, si parte con dei supersonici titoli di testa accompagnati dalle musiche scopiazzatissime di Claudio Simonetti, poi via con un dialogo madre-figlia del tipo “attenta bimbina mia laffuori ci è il buio, è la notte della (val)purga!” e la figlioletta Tania che risponde simbolicamente cose come “non rompermi i coglioni, a ‘ma, che ci ho una certa età io”, e difatti un minuto dopo è già gratuitamente nuda e distesa su un letto di paglia ad amoreggiare con un fetido paesano in un’atmosfera soft-core tipicamente matteiana, dove si vede e si sente che è tutto finto e infatti lui per fare quello che sta facendo dovrebbe avere come minimo un pisello di sessanta centimetri, e per di più è scomodissimo con quella gamba sulla paglia che lo pizzicherà da morire e gli farà perdere la concentrazione. Saziato il pubblico con il primo paio di tette, lei deve tornare a casa ma ehi ha paura del buio e di camminare nel bosco anche se quando è uscita un’ora prima faceva buio uguale, e allora corre e di colpo grida aiutoaiutoaiutosalvatemidiomamma e tende le mani a un freak pelato armato di fucile che ci ha scritto adesso ti stupro in faccia e insomma, dev’essere davvero disperata, e infatti viene presto spiegato il perché, lei aveva il sesto senso femminile che l’avvertiva dell’arrivo di Dracula 3D nella forma di un gufo in 3D di un’era per capirci tipo quella dei filmati della Playstation di quindici anni fa. Ah, viene morsa, se ve lo stavate chiedendo. L'Ubalda tutta gnuda e tutta cagna 3D, prossimo capolavoro di Argento Cambio di scena, c’è Asia Argento vestita e che parla quindi non si capisce niente, difatti si cambia ancora sull’arrivo di Jonathan Harker che scende da un treno in 3D e fila al Dracula Castle per farsi assumere, come Bram Stoker scrisse e tutti noi sappiamo, come bibliotecario di un biblioteca non più grande di un ripostiglio e che, tra l’altro, è in perfetto ordine e non ha alcun bisogno di un bibliotecario e mostra, su di un tavolo, la biografia di Dracula 3D in una versione per bambini con tante immagini e poche parole e per di più a carattere 56. Jonathan ha un po’ la faccia da bamboccione, uno di quegli che gli parli e lui sembra stia pensando ai fatti suoi, però dici che quando Tania gli si struscia addosso lui si sveglia fuori, e invece gnente, fa cadere per terra un quadretto della moglie e si pianta non si sa come un frammento di vetro nella mano, Tania ovviamente gli succhia il sangue e lo sporca fino al gomito e lui tranquillo torna a scrivere il suo diario dicendo cose intelligenti e profonde tipo “c’erano dei lupi nel bosco che volevano mangiarmi ma poi di colpo sono spariti, non ho sognato ero sveglio ne sono sicuro lo giuro”. Farà una brutta fine, perdipiù è stupido e se lo merita, e come se non bastasse è di proprietà di Dracula 3D, che lo brama con un “lui è miooooo” quando Tania si spoglia ormai per la centesima volta nel tentativo chissà perché di farsi uno con quella faccia, ne esce una lotta in 16x con Dracula 3D che appare con un montaggio degno di Moviemaker e sbatacchia la vampira e cerca pure un approccio omosex con Jonathan mettendolo a novanta ma anche se è in 3D ci sono i vestiti di mezzo e l’amplesso non gli riesce, o almeno, Argento non ci dice più nulla perché è il momento di Asia Argento nuda. Eh, gnugna, nevvero? È un mistero questa cosa per cui Asia Argento debba sempre mostrare le tette nei film di papà, voglio dire, è una cosa sporca e imbarazzante tipo incesto, non riesco proprio a concepirla, ma Argento è un maialone e Dracula 3D, ehi, omaggia la Hammer e i film erotici vintage, e quindi via i vestiti e largo spazio alle lesbicate Mina/Lucy che danno colore al film e quel tocco sbarazzino e malizioso e per nulla volgare di cui si sentiva il bisogno, ma cose molto provocanti e porche tipo Mina che lava Lucy con la spugna e Lucy che dice “brrr che freddo” ma detto da Asia Argento quindi una cosa che viene fuori come “bsshshhrr che fr/do” o giù di lì, e poi Mina che trova i fori del morso di Dracula 3D dietro al ginocchio e Lucy che risponde “sharà shtato un insheto chevvoi lasha shtare”.
Intanto ci sono molte cose in 3D aggiunte seguendo la filosofia penica canina che René Fioretti declamava a gran voce in Boris, parliamo di mosche in 3D, scarafaggi in 3D e altri insetti in 3D, ma soprattutto mosche in 3D che i personaggi scacciano continuamente perché evidentemente Biella puzza, e da queste mosche in 3D a un certo punto nasce Dracula 3D che ammazza tutti con un gran dispendio di fatality e shoryuken tanto lui ha la Forza e può fare quello che vuole, giuro non scherzo, c’è una scena in cui spezza le catene che imprigionano il Renfield de noatri con la forza del pensiero, anzi no, muovendo impercettibilmente un dito e stack il ferro viene sconfitto dalla sua supremazia in 3D.
Brutality Ma a proposito di 3D bisogna parlare della straordinaria e roboante computer grafica italiana che è davvero il meglio del meglio e non si poteva chiedere di più, quindi complimenti a tutti quelli della crew degli fx, bravi e avanti così, che un gufo e un lupo così belli e realistici e particolareggiati erano davvero difficili da fare, anche se la mantide, cazzo, la mantide è davvero il colpo di classe definitivo davanti al quale devo prostrarmi adorante in ginocchio, un guizzo di sceneggiatura, regia ed effettistica che consacrerà per sempre Dracula 3D come il film sulla mantide gigante che sale le scale della casa di un poveraccio ubriaco e, nel tipico modus operandi delle mantidi, lo sgozza con violenza inaudita. ! A ogni modo arriva il momento di Van Helsing, che è un po’ l’eroe assoluto nonché mio nuovo mito cinematografico, voglio dire, Van Helsing è un tamarro cazzuto come pochi, inizia la sua avventura già nella casa di Lucy apparendo alle spalle di lei come un supereroe invocato dalla preghiera degli abitanti che soffrono che quasi le fa un sotomayor, e sa già tutto quello che succederà perché è munito di una megacroce celtica barra pugnale di un metro per uno e mezzo, un paletto di frassino lungo un metro e soprattutto di due rametti d’ulivo che usa vittoriosamente come croce contro Lucy sconfiggendola per fortuna prima che Asia Argento riuscisse a doppiarla. Piccoli Van Helsing Argentiniani crescono Il meglio del film arriva adesso, perché Van Helsing è un implacabile giustiziere, un fottuto ammazza mostri talmente forte e imbattibile che uccide tutti con un solo colpo fatale senza mai perdere tempo per un po’ di sano combattimento, salvo poi prenderle, nella battaglia finale, da un Dracula 3D che fa karate e lo riempie di cazzotti in perfetto stile gotico romantico, ed è allora che interviene Mina che spara un colpo, dico un colpo soltanto da una pistola caricata con proiettili d’argento, colpisce Dracula 3D nella milza e lo uccide, fine!
Ora, si potrebbe anche parlare della fotografia smarmellata di Luciano Tovoli, o dei baffi finti del soldato, o di quanto sia brutta Asia Argento, o anche solo delle risate in sala e dell’applauso mentre scorrono i crediti finali, ma la sconfortante realtà è che quel porcello di Argento non ha alcuna idea dello stato tremendo in cui è precipitato il suo cinema, e se nessuno degli addetti ai lavori di cui si circonda di volta in volta avrà mai un minimo di decenza per detronizzarlo dalla fama di maestro, negli anni a seguire porcate come Dracula 3D, finanziate addirittura con fondi pubblici perché ritenuto di importanza culturale, saranno l'unico, o quasi, cinema horror possibile in Italia.
Viva il tricolore, viva il cinema di genere, viva la mantide.
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