L’uomo che mi é saltato addosso mi ha colto di sorpresa, distratto dall’uomo morto sul letto. È uno schiavo vampiro.
Un uomo trasformato in vampiro, uno schiavo di Lilith come anche io lo sono stato di Leviathan. É molto forte. Stringe la presa. Mi sbatte contro il muro.
Deve essere entrato questa sera, nel bagagliaio dell’uomo di cui si é cibato. Fa parte del piano di Lilith. Prima mi ha mandato un’inoffensiva schiava umana, per indurmi con le buone. Poi uno schiavo vampiro per saggiare la mia forza, senza esporsi in prima persona.
Lo schiavo vampiro ride.
‘Allora non sei così forte come temevamo, Morgan Van Hook’.
Lilith parla per sua bocca, mi chiama con il mio nome umano.
‘Basta un mio schiavo per batterti. Sei e rimarrai sempre un uomo, uno schiavo, anche se hai preso il posto del Maestro Leviathan’.
Mi rialzo ma lo schiavo di Lilith mi é subito addosso. Mi prende per il collo. Stringe. Mi solleva da terra con forza. Mi viene in mente il Maestro Adam quando predisse che la seconda morte sarebbe stata la mia. Mi aveva accompagnato all’uscita del suo rifugio sotto la Cattedrale di Notre Dame e aveva aggiunto che sarei sopravvissuto solo se avessi scoperto il mio vero potere di Maestro. Ognuno dei Maestri Vampiro ne aveva uno. E tutti lo avevano già scoperto da secoli. Io avrei dovuto trovare il mio, prima che gli altri Maestri trovassero me. Per questo avevo passato un secolo e mezzo a nascondermi. Non sapevo quale fosse il mio potere.
Ma in quell’istante, mentre Lilith cercava di staccarmi la testa attraverso il suo schiavo, mi fu chiaro all’improvviso. Io Morgan Van Hook, Maestro Vampiro, sapevo aprire le porte della dimensione del sogno. Questo era il mio potere.
Il Nightfall Motel scomparve di colpo. Le pareti della stanza divennero un giardino rigoglioso di piante e di fiori. Davanti a me vidi una donna nuda. Nera. I capelli gli arrivano fino a terra, come una cascata di ricci color della notte. Era Lilith.
Quando avevo aperto le porte dei sogni la mente di Lilith non era riuscita a staccarsi in tempo dal collegamento mentale con il suo schiavo. Ed ora era li, davanti a me, nel sogno del giardino. Il suo schiavo vampiro è diventato un serpente che gli cinge la caviglia. Lilith nel mondo dei sogni sembrava quello che era stata, la donna che il Maestro Adam rifiutò. Sentì il suo senso di disorientamento. Sperimentava una cosa che la sua natura non umana di Maestro Vampiro ancestrale non conosceva. Il sogno del giardino era illuminato a giorno, splendeva il sole. Lilith sentiva la luce per la prima volta. Si stupiva che il sole del sogno del giardino non distruggesse il suo corpo, che non avesse effetti fisici.
Poi si accorse che il vero problema era che la luce gli impediva di liberare la sua mente della dimensione in cui la avevo intrappolata. Non riusciva a uscire dal sogno del giardino. Non poteva tornare alla realtà. L’avevo reclusa per sempre nel sogno e il suo corpo fisico, dovunque si trovi, deperirà nei secoli in una mummia vampiro. Non morirà mai, ma non potrà più agire nel mondo terreno. Solo io potrò accedere, se lo vorrò, al sogno del giardino dove è mia prigioniera il Maestro Lilith.
Quando esco dal sogno del giardino piante e fiori ridiventano la stanza numero 8 del Nightfall Motel.
Trovo Freddy Ciccione che mena fendenti in aria, a vuoto, ha distrutto tutto il possibile. Ordino al mio schiavo di poggiare il bastone. Libero la sua mente per un attimo. Il tempo di guardarlo negli occhi. Leggerci la sua sorpresa di trovarsi lordo di sangue in mezzo a una carneficina. Uccido Freddy Ciccione con un’artigliata. Lo divoro. Avrò bisogno di un altro schiavo.
Quando arriva Jerry per il cambio turno il Nightfall Motel é silenzioso. Gli vado incontro prima che scenda dall’auto della madre. Non mi riconosce. Non ho più l’aspetto del vecchio Morgan. Dopo essermi cibato di tutti gli ospiti dell’hotel dimostro trent’anni e indosso vestiti diversi.
É ancora notte, ma lo sarà per poco.
Mi é rimasta meno di un’ora. Prendo le menti di Jerry e della madre. Jerry sarà il mio nuovo schiavo. So che vivono vicino al Nightfall Motel. Faremo in tempo, prima che sorga il sole. Mi stabilirò da loro per un po’. Il tempo di organizzare una nuova esistenza. Terrò la madre come riserva di cibo e poi quando avrò deciso dove andare userò Jerry per portarmici.
Quando l’auto della madre di Jerry mise in moto un incendio iniziò a divampare nelle stanze del Nightfall Motel. Le fiamme non lasceranno nulla di riconoscibile.I giornali scriveranno che il fuoco aveva raggiunto una temperatura inspiegabile. Aveva fuso insieme i carboni delle persone e della struttura, lasciando solo cenere informe.
La cenere da cui io, Morgan Van Hook, Maestro Vampiro, rinascevo.
FINE
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