Al Nightfall Motel è calato il buio quando esco dalla mia stanza. Raggiungo Freddy Ciccione alla cabina di portineria per il cambio. Sta guardando la piccola televisione davanti a se, danno un film comico. Ride divertito, il mio schiavo. Stanotte ho intenzione di servirmi di lui per sapere di più sulla bionda.
Sono solo nella cabina. Ho spento la televisione. Regna il silenzio più assoluto. Il mio schiavo Freddy Ciccione sta percorrendo il corridoio su cui affacciano le camere del Nightfall Motel. Vedo attraverso i suoi occhi. Lo controllo attraverso la mente. Dalla camera numero 5 viene il suono di un programma televisivo, più avanti alla numero 7 una coppia litiga. La gran parte delle stanze sono silenziose e più della metà sono vuote. La bionda sta alla numero 12. Dal registro risulta che né lei né l’uomo con cui è venuta hanno lasciato il Nightfall Motel durante il giorno.
Il mio schiavo Freddy Ciccione è arrivato davanti alla stanza numero 12. Dal corridoio non si sente nessun rumore. Ordino al Ciccione di tornare nella sua stanza. Lo vedo percorrere il corridoio mentre la porta della stanza numero 5 si apre. Un uomo esce fuori. Tiene in mano un sacchetto di carta. Ordino al Ciccione di sorridere e salutare cordialmente. Il tipo risponde e passa oltre. Accompagno mentalmente il mio schiavo in camera sua e lo faccio distendere vestito sul letto. Gli induco un sonno di trance. Pronto a servirmi all’istante, se mi servisse.
Un’automobile citofona dall’esterno. Apro la sbarra e arriva una coppia. Gli assegno una stanza tranquilla.
Dopo un quarto d’ora arriva un’altra auto. Li faccio entrare e registro la seconda entrata. Nessun segno di auto in uscita. Mi chiedo dove stesse andando il tipo della stanza numero 5. L’hotel è piccolo e i clienti non escono dalle loro stanze se non per prendere l’auto e andar fuori.
Ordino al mio schiavo Freddy Ciccione di risvegliarsi e andare a dare un’occhiata. Il corridoio delle stanze è deserto. Dalla stanza della bionda non viene alcun rumore. Faccio fare a Freddy il giro dello spiazzo del parcheggio. Il tipo della numero 5 è li. Sta parlando al cellulare. Ha poggiato il sacchetto sopra l’auto e non bada al Ciccione che ci sbircia dentro. Biancheria sporca.
Ho bisogno di controllare tutto. Anche i dettagli. Non tralascio nulla. La presenza della bionda mi inquieta e non ho capito ancora perché. È una sensazione che ha a che fare con la lotta quotidiana per difendere la mia tana di vampiro al Nightfall Motel. Devo difendere il mio spazio di buio a qualunque costo. Sento che però non è solo questo. Quando ho visto la bionda ho sentito qualcosa. Non avevo sentito nulla finché non si è girata verso di me e i nostri sguardi si sono incrociati per un attimo. Ho visto qualcosa in quegli occhi.
Se la bionda ricorda qualcosa, se ha una percezione della mia natura, devo farla sparire. Divorarla, senza lasciarne traccia. In modo che non diventi una schiava vampira e non rappresenti più alcun pericolo per la mia privacy al Nightfall Motel.
La mia natura mostruosa di Maestro Vampiro mi spinge a cibarmi di uomini. Che sia il loro sangue o la loro energia è una scelta individuale. Non voglio però in alcun modo che attorno a me si crei una leggenda di vampiro. Il Maestro Leviathan che ho ucciso la coltivava con crudeltà. Così come hanno sempre fatto i Maestri Ziz, Reem e Rahab. Behemoth vive come un eremita e Lilith viene ancora adorata in molte parti dell’Africa. A me questo non interessa. Ho delle ragioni mie personali, che vengono dal fatto che io sono nato uomo. L’ho detto una volta anche al Maestro Adam. È stato l’unico degli altri che ho incontrato. È stato lui a mettersi in contatto con me.
Continua Venerdì 23 Novembre: 9/12 Primavera di Parigi