Magazine Cinema
Durata: 96'
La trama (con parole mie): nel tentativo di vendicarsi degli ultimi superstiti tra i figli di coloro che furono responsabili del suo linciaggio, Freddy Krueger torna una volta ancora a tormentare gli incubi di un gruppo di adolescenti trasferiti in una clinica di igiene mentale e curati cercando di comprendere cosa abbia potuto spingere un gruppo di ragazzi senza alcun legame tra loro a condividere lo stesso terrore per una serie di sogni clamorosamente simili.A sostegno del programma viene chiamata Nancy Thompson, laureatasi in psicologia nonchè unica sopravvissuta delle prime razzie di Krueger ad Elm Street, sei anni prima: la donna, aiutata dal potere di una giovane di nome Kristen, unirà i pazienti in un unico gruppo nella speranza di poter combattere Freddy nel suo stesso regno, sfruttando i poteri che i sogni danno anche ad ognuno di loro.
Quando decisi di intraprendere, così come era stato per La bambola assassina, un viaggio a ritroso attraverso la saga di Freddy Krueger, ammetto di aver avuto un brivido all'idea di concedere una nuova visione al terzo capitolo del franchise, all'epoca senza dubbio uno dei miei favoriti - se non addirittura il favorito - senza contare, ovviamente, l'inimitabile numero uno.
Merito, almeno per quanto ricordassi, non solo dell'introduzione della variabile dei poteri che i ragazzi perseguitati da Freddy cominciano a sviluppare ed a manifestare all'interno dei sogni, ma anche dei primi semi piantati rispetto alle origini di Krueger e del rapporto con sua madre Amanda, che sarà analizzato ed esplorato a fondo nei capitoli appena successivi del brand: senza dubbio, inoltre, il ritorno della protagonista del primo capitolo, la combattiva Nancy, e la presenza tra gli sceneggiatori dello stesso Wes Craven e di un allora praticamente sconosciuto Frank Darabont andava a migliorare la discutibile qualità del secondo film della serie, definendo, di fatto, quella che ora è riconosciuta come l'ossatura di uno dei charachters più importanti della storia dell'horror.In realtà occorre ammettere che, rivisto a vent'anni di distanza dall'ultima volta, Nightmare 3 - I guerrieri del sogno finisce per prestare il fianco al tempo che è trascorso, rivelando diverse ingenuità soprattutto nello script - alcuni passaggi risultano quantomeno tagliati con l'accetta, e la parte dedicata alla sepoltura dei resti dell'omicida da parte del padre di Nancy e del suo collega sconfina tranquillamente nel trash - ed un'aura senza dubbio molto meno "cult" di quanto ricordassi: certo, rispetto alla media dei prodotti di genere anche attuali - e all'orribile, non in senso buono, reboot di qualche stagione fa - restiamo su ben altri livelli, ma a conti fatti nulla che possa motivare l'entusiasmo del Ford quasi adolescente di allora.Per quanto, dunque, sia stato divertente riesumare uno dei titoli più importanti della storia di Freddy Krueger, ammetto di aver ridimensionato parecchio I guerrieri del sogno, reso interessante principalmente dal passato del suo protagonista pronto a tornare a galla e definirne lo status di incarnazione del Male assoluto e senza possibilità di redenzione.In questo senso, le evocazioni infernali del main charachter divengono sempre più importanti, legate alla sua morte "fisica" ma anche ad un'interpretazione quasi dantesca del suo destino di spauracchio pronto a chiedere a gran voce la vendetta per peccati che, e parlo in tutta onestà, meritano sempre e comunque una punizione, e che Craven e soci non hanno paura di mostrare, sia pure con metafore oniriche.Dunque, dalla caldaia nella vecchia casa di Elm Street alle fornaci portate in scena dal vecchio Freddy per mettere in ginocchio Nancy, Kristen e soci tutto pare richiamare il fuoco e la punizione, nonchè il passato da girone infernale che portò Amanda Krueger all'incontro con il suo destino e la sua duplice natura di dannata e salvatrice. Il sacrificio per la salvezza, il rischio della voglia di riscatto contro la supponenza del mostro: in realtà Nightmare 3 nasconde molti lati ben più profondi di un semplice film di genere, seppure non supportati come si dovrebbe da uno spessore che differenzi un semplice intrattenimento horror molto anni ottanta da una visione in grado di resistere alla prova del tempo.
MrFord
"In my dreams--it's still the same
your love is strong, it still remains
in my dreams--you're still by me
just the way it used to be."Dokken - "In my dreams" -
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