Vi ricordate di Nihad Sirees? Ne avevo parlato tempo fa sul blog in occasione dell’uscita della traduzione inglese del suo romanzo Il silenzio e il rumore. Il libro era già stato tradotto in francese e in tedesco. Non ancora in italiano. Purtroppo.
Tutti quelli con cui qui in Fiera ho parlato dei libri di Sirees mi hanno sia consigliato di leggerlo, sia chiesto perchè non era ancora stato tradotto in italiano. Già, perchè? Me lo sono chiesta anche io, visto il successo della traduzione inglese e tedesca (soprattutto) e visto che l’autore è una persona meravigliosa. E visto che parliamo della Siria e che Sirees è anche (e purtroppo) un rifugiato politico.
Spero che presto un ottimo traduttore prenda in mano il libro per tradurlo e che trovi un altrettanto ottimo e lungimirante editore che voglia investire.
Ieri pomeriggio Sirees ha partecipato a un panel qui in fiera dove sarebbe dovuta intervenire anche la scrittrice e giornalista (e rifugiata) siriana Samar Yazbeck che purtroppo per problemi di visto non è potuto arrivare negli Emirati.
Ero molto di corsa e non ho potuto assistere a tutto l’incontro ma ho catturato un piccolo video, in cui l’autore parla del rapporto tra scrittori, letteratura e politica.
Il compito degli scrittori, ha detto, è quello di prevedere gli eventi.