Nikola Tesla
L’evento elettro-radiale è stato scoperto da Nikola Tesla un gigante per quei tempi sotto tutti i punti di vista anche dell’altezza con oltre 2 metri!
Tesla ha pubblicato i seguenti brevetti che trattano “l’arte della trasmissione d’energia a distanza” e dell’energia radiante :
Brevetto N.685,576 “System of trasmission of electrical energy” datato 20 Mar.1900
Brevetto N.685,957 “Apparatus for the utilization of radiant energy” datato 5 Nov.1901
Brevetto N.685,958 “Method of utilizing radiant energy” datato 5 Nov.1901
Brevetto N.787,412 “Art of trasmitting electrical energy through the natural mediums” datato 18 Apr.1905
Brevetto N.1,119,732 “Apparatus for trasmitting electrical energy” datato 1 Dic.1914
Nel maggio del 1899, si recò a Colorado Springs dove istallò un laboratorio.
Egli riteneva possibile, infatti grazie a questo “pozzo di energia inesauribile”, l’etere, trasmettere energia elettrica a località lontane senza la necessità di ricorrere ai fili di conduzione elettrica, e quindi agli elettrodotti.
Egli istallò nel proprio laboratorio un’enorme bobina che aveva lo scopo di mandare impulsi elettrici nel sottosuolo, così da permettere il trasferimento di energia elettrica a lampadine poste a una notevole distanza.
Secondo le fonti usate nel nostro lavoro, non esistono prove effettive che Tesla sia riuscito a trasmettere energia elettrica a lunga distanza. Sta di fatto che egli successivamente, cambiò approccio per realizzare la trasmissione di corrente elettrica senza fili.
Egli sosteneva che la zona dell’atmosfera terrestre posta a 80 Km dal suolo, detta ionosfera, era fortemente conduttrice, e quindi poteva essere sfruttata per trasportare energia elettrica verso lunghe distanze. Ma era necessario risolvere il problema di come inviare segnali elettrici ad una tale altitudine.
L’articolo catturò l’attenzione di un altro magnate dell’epoca, J. P. Morgan che offrì un finanziamento di 150,000 $, esiguo per costruire tale stazione trasmittente.
La torre consisteva in una struttura in legno ed era impiantata nel terreno grazie a dei “tubi” di ferro, conduttori di energia elettrica. Alla sua sommità si trovava una sfera di acciaio. Per quanto la Wanderclyffe Tower si fondasse sul principio della radio, lo scopo che primariamente Tesla voleva conseguire era la trasmissione di elettricità senza fili, obiettivo che il nostro scienziato non espose a Morgan. E questo fu un errore fatale.
Il 12 Dicembre 1901 il mondo fu sconvolto da una notizia sensazionale: Guglielmo Marconi aveva trasmesso la lettera “S” oltreoceano, da una località in Cornovaglia tale informazione era stata trasmessa a Newfoundland, in America. Morgan, contrariato, rititirò l’appoggio finanziario a Tesla.
Il magnate era adesso contrariato dall’idea di “energia gratuita”, quindi non possibile oggetto di transazioni commerciali (sembra abbia domandato a Tesla : “Where can I put the meter?” Dove posso mettere il contatore?).
Ancora una volta gli interessi economici che i grandi finanziatori volevano perseguire frustravano l’obiettivo che lo scienziato croato voleva perseguire: l’evoluzione tecnologica e in ultima sostanza, il benessere dell’umanità.
Ciò che stava a cuore a Nikola Tesla era la serenità e la felicità dell’uomo intero.
Questo era l’obiettivo che Tesla era sempre realizzato a perseguire nel suo lavoro di scienziato vero: poco spazio occupavano nella sua mente il tornaconto e il vantaggio economico.
Ma questo suo ideale si è scontrato nella sua vita con il prevalere degli interessi finanziari ed ha pagato di prima persona questa sua attitudine, poiché se non avesse rinunciato al contratto concluso con Westinghouse, egli avrebbe potuto dare seguito concreto alle proprie scoperte, come la Wanderclyffe Tower, impedendo che altri al suo posto raggiungessero il successo personale, anche economico.
Egli era veramente un uomo di Scienza disinteressato, poiché la sua mente era impegnata solo nel processo di innovazione scientifica, mente era del tutto disinteressato alla produzione delle sue scoperte.
Questo lo lasciava indifferente, preferiva lasciarlo agli altri.
Una fonte usata nel nostro lavoro sostiene che Tesla in un qualche momento della sua vita aprì il proprio laboratorio a Marconi, fornendogli delle notizie utili, che sono state sviluppate e attuate dallo scienziato italiano.
Alla notizia della trasmissione del segnale da parte di Marconi, reagì affermando che lo scienziato italiano aveva utilizzato 17 dei suoi brevetti!