Giovedì 3 aprile è uscito nelle sale cinematografiche Nottetempo, lungometraggio d’esordio del 28enne Francesco Prisco. Il film ha le tipiche atmosfere di un road movie e racconta l’intreccio di tre vite: quella di un poliziotto (interpretato da Giorgio Pasotti), di un cabarettista in declino (Gianfelice Imparato) e di una ragazza (Nina Torresi). The Freak ha intervistato Nina Torresi, famosa Rosa nel film “La bellezza del somaro” di Sergio Castellitto.
Parlaci di Nottetempo e del tuo personaggio.
Nottetempo racconta la storia di tre vite destinate ad incontrarsi durante una notte in cui avviene un terribile incidente. Io interpreto davvero un personaggio meraviglioso, Assia, una sorta di Cappuccetto rosso e Alice nel paese delle meraviglie. Assia è l’unica superstite dell’incidente e viene salvata da un poliziotto, Matteo (interpretato da Giorgio Pasotti). Da quel momento per Assia, spinta dal desiderio di essere amata, Matteo diventerà il suo principe azzurro, il suo eroe.
Dove hai studiato recitazione?
Ho iniziato a lavorare all’età di 14 anni, perciò ho studiato da privatista con una coach molto brava che si chiama Francesca Viscardi.
Ci sono degli attori o delle attrici ai quali ti ispiri? Quali sono i tuoi miti?
Diciamo che non c’è ne è mai uno in particolare, ma molto dipende dal progetto del quale faccio parte, ad esempio mi sono ispirata ad Audrey Hepburn per interpretare la principessa Maya ne I Cesaroni. Tra le mie attrici italiane preferite c’è sicuramente Monica Vitti.
Ci sono dei registi con i quali vorresti lavorare e dei ruoli che ti piacerebbe interpretare?
Tempo fa ho lavorato con Margarethe Von Trotta ne La fuga di Teresa e mi piacerebbe molto poterla rincontrare. Per quanto riguarda i ruoli, vorrei interpretare qualcosa di nuovo e assolutamente lontano da me.
Nella tua filmografia sono presenti commedie (I Cesaroni 5), ruoli drammatici (La fuga di Teresa) e film d’autore (La bellezza del somaro di Sergio Castellitto): in quali “panni” ti senti più a tuo agio?
Sicuramente non nella commedia: mi piace piangere tanto (ride)!
Ti trovi meglio in televisione, al cinema o in teatro?
Per il momento non ho mai recitato a teatro, anche se mi piacerebbe molto farlo. Per quello che riguarda il cinema e la tv, credo che ormai non ci sia più una grossa differenza: gli attori di cinema fanno anche televisione e viceversa, sono interscambiabili! La mia scelta è determinata dal personaggio che dovrò interpretare: se è un buon personaggio, va bene sia il cinema che la televisione.
Qual è il tuo rapporto con la notorietà e i fans?
Sono molto timida, quindi spesso sono più “impanicata” di loro (ride), però il riconoscimento del pubblico fa sempre piacere.
Tra i tuoi progetti futuri c’è anche un cortometraggio intitolato Senza Parole: ti va di parlarcene?
Questo progetto (che partirà la prossima settimana) è molto interessante, perché sembra quasi di tornare nel cinema muto. E’ una storia di incomunicabilità tra due persone che, nonostante le loro diversità, riescono ad incontrarsi e ad avere un dialogo tutto loro.
Cosa ti piace della recitazione e cosa ti ha spinta a recitare?
In realtà non era assolutamente nei miei piani intraprendere questa strada. I miei genitori lavorano nel mondo del cinema e, all’età di 14 anni, io e mia madre abbiamo scritto una storia che parlava un po’ di me, così lei mi ha incoraggiata e appoggiata nel mio percorso di attrice. È capitato così, per caso, ed è stato meraviglioso.
Grazie e in bocca al lupo!
Crepi!
A cura di Ilaria Pocaforza.