Naturale che una proposta particolare come quella dei Ninos Du Brasil arrivasse a un punto, se non di stanca, per lo meno di ripensamento. Con un sound di partenza così ridotto ai minimi storici, poco articolato e troppo evidentemente riconoscibile, per non correre il rischio di ripetersi i due Ninos superstiti, Nico Vascellari e Nicolò Fortuni (Riccardo Mazza si è chiamato fuori tempo fa e si dedica ai Lettera 22), hanno modificato lievemente una proposta che molti cuori aveva infranto tra critica e pubblico. Ecco così l’accentuarsi di dinamiche elettroniche e “dancey-intrippanti”, a fare il paio con il tribalismo incessante e selvaggio da foresta vergine e la dimensione da sambodromo impazzito che era, ed è ancora, l’asse portante del suono made in Ninos Du Brasil. I “nuovi misteri” svelati dai due sono dunque pezzi come “Legiõs De Cupins” o “Sombra Da Lua”, in apparenza capaci di spostarsi agilmente sull’ampio crinale electro che dalla minimal techno arriva al confine con un immaginario stordente da rave dei tempi andati oppure di mostrarsi con dilatazioni amorfe tipo l’ambient marcia e ipnotica con cui la lunga, conclusiva title-track si snoda, prima di sfracellarsi di nuovo in una sorta di orgia techno spossante. Sul versante più muscolare si muovono le restanti tracce: abbiamo l’ossessionante voodoo percussivo di “Sepultura”, la colonna sonora per uno smarrimento all’interno della foresta amazzonica di “Miragem” o l’orgiastico flusso corale di “Essenghelo Tropical”, che ci ricordano quanto i Ninos riescano a farci muovere il culo, quasi fossimo posseduti da qualche particolare macumba. Proposta rifinita, insomma, e tentativo di non fossilizzarsi sul noto – pur mantenendo ben evidenti le coordinate originarie – perfettamente riuscito.
Tracklist
01. Olhar Das Folhas
02. Sombra Da Lua
03. Legiõs De Cupins
04. Sepultura
05. Miragem
06. Essenghelo Tropical
07. Novos Mistérios