Nipoti autistici

Da Virginia Less

Commento in ritardo (problemi con il PC!) la vicenda di Giovanni, di sicuro coinvolgente per noi nonne. Viene spontaneo sentirsi parte di quella famiglia ingiustamente mortificata! Si spera che  lo sgradevole strepito dei media sia stato almeno utile a sottolineare l’importanza e diffusione della sindrome. Modalità, esattezza e tono della comunicazione hanno  lasciato a desiderare come al solito…

Sappiamo  che i bambini passati in altre scuole sono 6 su 20 e che all’ elementare di Mugnano sono iscritti 52 autistici. Mancano però  altri  dati indispensabili per formarsi un’opinione realistica e meno emotiva: numero complessivo degli alunni e  consistenza (“esigua”) degli insegnanti di sostegno. E infatti i genitori dei piccoli “in fuga”, respingendo le accuse di discriminazione, hanno insistito sulle  difficoltà didattiche. Una situazione in cui occorre  (lo dice la Dirigente)  fare l’impossibile potrebbe  fornire un alibi (comunque debole) al loro comportamento timoroso e conservatore.

La percentuale degli autistici  è  difficile da stabilire. “Da 5 a 50 persone su 10.000 – riporta Wikipedia -a seconda dei criteri diagnostici impiegati”-  e così  pure la sintomatologia e gravità della sindrome,  che “variano molto da individuo a individuo e tendono nella maggior parte dei casi a migliorare con l’età, in particolare se il ritardo mentale è lieve o assente, se è presente il linguaggio verbale, e se un trattamento terapeutico valido viene intrapreso in età precoce”.

Grazie a Rain man sappiamo tutti che alcune persone autistiche possiedono una straordinaria capacità di calcolo matematico. E altre hanno una grande  sensibilità musicale, eccezionale memoria audio-visiva o  talenti non comuni; per esempio  ci sono autistici che, senza  nozioni tecniche di disegno o pittura, realizzano bellissime opere.

Non conosciamo la condizione di Giovanni.  Penso tuttavia che, allontanando da lui i loro figli, quei genitori li abbiano danneggiati. Il rapporto con il  “diverso” (se gli adulti non si “sovrappongono”!)  è vissuto con naturalezza dai bambini, i quali la manterranno da adulti negli inevitabili incontri con altre condizioni e non solo di disabilità.  E si confronteranno meglio con lingue, razze, culture, usi e costumi: diversi, appunto.

Qualche link:

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/autistico_genitori_portano_via_figli_scuola/notizie/329390.shtml

http://it.wikipedia.org/wiki/Autismo

http://www.emergenzautismo.org/content/view/396/59/


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