Nipoti digitali (anche) in classe

Da Virginia Less

Lo sono in pratica dalla nascita, tanto da far lezione a noi nonni ( se non digiuni, mediamente un po’ imbranati) non solo nel privato ma anche in corsi di alfabetizzazione informatica per la terza età organizzati dalle scuole. E i loro processi mentali sono forse già un po’ diversi dai nostri, che tracciavamo aste e, quanto a tasti, pigiavamo giusto campanelli e citofoni. I telefoni, durante la mia infanzia, erano a disco!

Attrezzature digitali, quali  PC e lavagne interattive, sono presenti da un pezzo anche nelle nostre peraltro malmesse  aule scolastiche, anzi non quanto sarebbe necessario, e non fa dunque meraviglia che, dopo averne parlato parecchio, si preveda di sostituire parte dei libri cartacei (finora alcuni erano accompagnati da cd e/o istruzioni per la ricerca nel web) con “strumenti culturali” informatici.

Naturalmente c’è di che dibattere… I “conservatori” esprimono preoccupazione sulla perdita di certi saperi, il decremento della memoria, l’esposizione alle onde elettromagnetiche causato dal wifi e molto d’altro;  ad ogni modo il processo è in atto da diversi anni nella società e la scuola deve tenerne conto. Inoltre il nuovo di norma in parte sostituisce, ma per il resto  affianca e convive con quel che c’è già. La diffusione della stampa, temuta dai fautori dell’oralità, non ha eliminato lezioni e conferenze; gli epub non soppianteranno per un pezzo (e forse mai del tutto) i volumi.

Si pongono tuttavia ovvi problemi di opportunità e scelta. Nel 2011, come scrivevo nel pezzo linkato in fondo, un maestro giudicava i tablet poco adatti all’uso scolastico, preferendo i normali notebook;  ora si parla di smarphone con lo schermo mloto grande. Insomma, viene il sospetto che gli addetti all’istruzione non abbiamo ben chiaro come procedere, magari per ragioni di prudenza in parte giustificate .

Nel frattempo le singole scuole si muovono alla spicciolata e magari si raggruppano per iniziative di formazione dei docenti e sperimentazioni di vario genere. In ciò vengono stimolate e assistite dalle aziende del settore, comprensibilmente attratte  dal vasto mercato potenziale. Ne parla questo articolo http://www.repubblica.it/scuola/2013/07/02/news/scuola/ . Speriamo  non siano le sole a trarne un reale profitto!

(http://virginialess.wordpress.com/2011/09/18/noi-nonne-e-la-scuola-dei-nipoti-la-primaria/)


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