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Nitrito di Sodio, il vero assassino!!

Creato il 27 marzo 2012 da Cirignotta @cirignotta
Nitrito di Sodio, il vero assassino!!
Una semplice molecola il Glucitolo o anche detto Sorbitolo,negli ultimi giorni è stato il principale indagato per la morte di una ragazza a Barletta che lo aveva utilizzato per effettuare un test clinico per delle prove di intolleranza alimentare. La sostanza acquistata su E Bay si è però dimostrata letale per Teresa Sunna ,in realtà forse per uno scambio alla fonte o per un errore di spedizione da parte della Mystral, la povera ragazza ha ingerito invece di un semplice zucchero,del nitrito di sodio. Questo è quello che oggi è venuto alla luce dall’ autopsia effettuata sul corpo della ragazza. Alcuni parlano di una diluizione della sostanza base(sorbitolo) con il 70% di nitrito di sodio ,le provette sequestrate nel laboratorio ne contenevano un’alta quantità. Un giro della farmaceutica industriale internazionale che parte da una ditta di Rovigo che nel 2010 ha venduto il sorbitolo in Irlanda e finisce con la confezione killer venduta su E Bay. Alla base di tutto è il costo del prodotto che sicuramente è stato concorrenziale rispetto ad altri di marca e forse certificati. Nella normalità il sorbitolo viene ricavato dalle alghe rosse,dalle bacche e da frutti come mele,pere,susine,ciliegie e sorbe. Viene molto utilizzato nell’industria alimentare per dolcificare gli alimenti con il nome di E420. Al contrario ,invece, il nitrito di sodio che si presenta come una polvere bianca inodore ed altamente solubile in acqua, è un composto tossico e molto pericoloso per l’ambiente,viene utilizzato per la sintesi di coloranti,ma trova anche un impiego alimentare come conservante della carne(E250) lo troviamo nella carne in scatola,nel prosciutto crudo,nella pancetta ed in molti insaccati. La sua reazione nello stomaco con le ammine secondarie creano la formazione di N-nitrosammine (cancerogene). Intanto in seguito all’accaduto è stata sospesa la vendita del sorbitolo in tutto il mondo ma il problema della mancata certificazione di origine dei prodotti venduti in internet rimane.
Di Maurizio Cirignotta

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