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NNNAPOLI….!!!!!!! Occhio..!! Ecco l’altro problema!

Creato il 29 giugno 2011 da Mandingodolceacqua

napoli-immondizia

Napoli – 28 giugno 2011 – In relazione all’emergenza rifiuti di Napoli e all’insorgenza di patologie, ANID, l’Associazione che riunisce le imprese italiane di disinfestazione, sottolinea che “i sacchi dei rifiuti rappresentano veri e propri erogatori alimentari per tutti egli animali che convivono nell’ambiente antropico liberamente e si procacciano il cibo laddove l’uomo non cura l’igiene. Ciò vale per i cani e gatti randagi, per i volatili come colombi e gabbiani e ovviamente per i topi. E’ evidente che il proliferare dei topi in queste condizioni ha una velocità esponenziale: si insediano direttamente tra i cumuli dove possono riprodursi e nutrire la loro prole, praticamente indisturbati. Il ratto grigio, detto  comunemente delle fogne, può riprodursi in un anno anche sette volte, dato che il tempo di gestazione è di 24 giorni al termine dei quali vengono partoriti da 3 a 15 cuccioli. E’ un mammifero praticamente onnivoro: può nutrirsi senza conseguenze anche di cuoio e di sapone”.

Ma il vero allarme è sul piano sanitario. Spiega ANID: oltre ad essere portatori sani di numerosi patogeni, i ratti sono soggetti essi stessi all’azione di diverse malattie e parassiti, con conseguenze assai gravi sulla salute dell’uomo (antropozoonosi, trasmissione di malattie dai vertebrati all’uomo). Tra le principali malattie trasmesse dai roditori si segnalano:

la Borreliosi di Lyme (malattia causata dal batterio spirocheta Borrelia burgdorferi sensu lato ed i cui sintomi sono gravi e diffusi dolori agli arti, eritemi migranti multipli, meningiti e miocarditi);

la Leptospirosi o malattia di Weil, causata dal batterio Leptospira, trasmessa all’uomo dalla puntura delle zecche parassite dei roditori infetti, dal contatto con l’urina di animali infetti; causa malessere, febbri prolungate, peggioramento delle funzioni renali, congiuntiviti, itterizia, anoressia, nausee, vomito, emorragie del tratto intestinale, dolori muscolari, debolezza e prostrazione; se non diagnosticata e curata tempestivamente può portare alla morte;

la Salmonellosi, zoonosi causata dal batterio Salmonella enteridis, si manifesta con acute infezioni gastroenteriche, vomito, febbre e diarrea; viene contratta a seguito del consumo di acqua o cibi contaminati dai roditori, o mediante l’ingestione di uova e carni infette non ben cotte.

Oltre alle più tradizionali malattie batteriche sopra accennate, i roditori sono vettori di importanti malattie virali (encefalite da zecche, encefalite equina venezuelana, sindromi da arenavirus e hantavirus, vaiolo bovino), rickettsiosi (tifo murino, febbre bottonosa mediterranea, ehrlichiosi granulocitica umana), malattie causate da protozoi (toxoplasmosi, leishmaniosi, babesiosi, morbo di Chagas, criptosporidiosi, giardiasi) e di infezioni di elminti (schistosomiasi, angiostrongilosi, echinococcosi alveolare).

Ma non solo dai topi vengono le insidie per la salute. Le blatte (con una prevalenza della Periplaneta Americana ormai stabilmente residente nella rete fognaria) sono scarafaggi onnivori che si nutrono generalmente di materia organica in putrefazione. Oltre a veicolare microbi col corpo, con le zampette spinose e con le lunghe antenne, li dissemina nell’ambiente attraverso le deiezioni e rigurgiti. È portatore di enterobatteri e salmonelle. Il loro materiale fecale, così come i peli e la cuticola, sono fonti di allergie e malattie asmatiche per molte persone.

Per rendere meno nocivi i cumuli di immondizia, aggiunge ANID, andrebbero effettuate nebulizzazioni diversificate di insetticidi specifici, coadiuvate da larvicidi per contenere lo sviluppo dei focolai d’infestazione. Ovviamente sarebbe un programma di lavoro che andrebbe ripetuto con la stessa frequenza con cui si modificano i cumuli ed andrebbe alternata con trattamenti di disinfezione, per abbattere i contaminanti patogeni proliferanti, ma anche con prodotti che inibiscano i processi di fermentazione, per sollevare i cittadini almeno dalle esalazioni che ne originano.

 


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