Ma a noi ci conviene veramente il nucleare???
Nonostante la Francia: sia ben si il secondo Paese al mondo con più centrali nucleari, le famiglie si ritrovano a fare i conti per ben tre volte, nell’arco di poco tempo, con gli aumenti dei prezzi sui servizi dell’energia elettrica, . Un mio carissimo amico mi invia un’articolo in francese, il quale porta ad un utile sito. Personalmente vado molto spesso in Francia, ( una città nel centro del paese), vi posso assicurare che i listini delle fatture aumentano continuamente, per quanto riguarda le utenze dei cittadini. La Francia dunque… sta perdendo il mito di nazione, dove tutti possono consumare parecchia energia elettrica anche a scopo di riscaldamento d’abitazione. Anzi..!!!! Da anni stanno seguendo egregiamente il profilo dell’ energie rinnovabili. Ho fatto un calcolo approssimativo al consumo di base di un utente italiano con uno transalpino, e premetto che rapporto alle nostre, pur non avendo neanche una centrale nucleare, anzi.. (acquistandolo da altri paesi), ci ritroviamo a pagare molto meno in proporzione. Come tutti sappiamo l’Italia è un paese ricco risorse naturali, per via della caratteristica del suo territorio, dove, come si legge dietro le nostre bollette che ci arrivano a casa, utiliziamo il 43% di gas naturale, il 13% di carbone e solamente il 31% per cento proviene da fonti rinnovabili. Propio quest’ultima mi fa ben pensare ad una futura diminuizione delle tariffe, se ci concentrassimo più su tali risorse. Perchè insistere con il nucleare?? Avremo spese enormi di manuntenzione. Vi ricordo che una centrale, ha bisogno di tanta acqua, ci sono da eliminare le scorie e tante altre belle cose che non sto ad elencare, sennò vi cadono i capelli…Ma siamo sicuri che si possono costruire tranquillamente in un paese sismico come il nostro?????
ps: Per risparmiare sulle tariffe, vi invito a visitare il sito dell’ENEL, scegliendo il tipo di contratto che fa a caso vostro, dove potete trovare come pagare meno in base alle fasce orarie di consumo. Vi ricordo che dietro le vostre bollette che ricevete abitualmente, avrete illustrato al dettaglio i vostri consumi. Leggeteli bene e non ignorateli. Vi sarà di enorme aiuto, facendovi capire come potrete spendere meno.
Ritornando all’articolo sugli aumenti della Francia, fa capire come stanno subendo un vero furto.
A partire dal giugno 2010, i parlamentari hanno le mani nel futuro del servizio pubblico di energia elettrica.
Il sito è in francese traducetelo con google translate, copiate l’indirizzo e incollatelo quì
Vi incollo il testo originale per coloro che conoscono la lingua.
EDF à divulguer sans modération ! >
> Au fait, les fameux compteurs qui devraient être installés bientôt et qui devraient nous être facturés au prix très très fort : vers les 300 €, et qui, de surcroit, ne seraient pas fiables : il ne faudra rien signer. >
> On ne peut pas refuser à EDF d’accéder aux compteurs, et de les changer : par contre comme nous n’avons rien demandé, nous n’avons aucune obligation de signer quelque document que ce soit, et, du moment que nous n’aurons rien signé, EDF ne pourra pas nous obliger à payer ces compteurs….attention aux signatures : aucune, même pour la réception de travaux etc… >
> LES TARIFS D’ÉLECTRICITÉ VONT AUGMENTER POUR PERMETTRE LA CONCURRENCE !>
> > > À TERME, L’USAGER PEUT S’ATTENDRE À DES HAUSSES SUBSTANTIELLES DE SA FACTURE, COMME CELA S’EST DÉJÀ PRODUIT POUR LE GAZ. NE LAISSONS PAS FAIRE !
> > > Début juin 2010, les parlementaires auront entre les mains l’avenir du service public de l’électricité. En effet, débutera dans l’hémicycle de l’Assemblée nationale l’examen du projet de loi Nome, soit la Nouvelle Organisation du Marché de l’Électricité, concoctée par le gouvernement.>
> > > Le principe en est simple : constatant que la concurrence ne fonctionne pas – plus de 96 % des Français restent fidèles à l’opérateur historique (EDF) -, le gouvernement a décidé de la créer… artificiellement.
>
> > > Si la loi passe, à partir du 1er janvier 2011, EDF aura obligation de revendre à ses concurrents jusqu’à’à 25 % de sa production d’électricité.
>
> > > Un véritable holdup-up ! Les fournisseurs d‘électricité vont se voir offrir un quart de la production, que les Français ont déjà payé avec leur facture, pour qu’ils puissent réaliser des profits, au seul bénéfice de leurs actionnaires.
>
> > > C’est une première que d’obliger une entreprise, dans le monde de la“concurrence libre et non faussée”, à céder une partie de ses atouts à des concurrents qui produisent peu ou pas du tout d’électricité
>
> > > Si vous êtes scandalisé, diffusez au moins ce message !
> >
> > > Une fois livré à la concurrence et surtout au ” privé ” ce sera trop tard. Le prix de l’électricité sera fixé par des groupes privés qui en fait seront des filiales d’un seul et unique groupe ! Vous n’y croyez pas ?
> >
> > > Alors remettez vous dans le contexte de nos chères autoroutes Françaises que nos parents et grands parents ont payé avec leur impôts et qui ont été vendues et bradés à de grands groupes privés..Cela profite à qui ? Et le prix à payer pour y circuler ? N’est-ce pas scandaleux ? Mais c’est trop tard, car ce réseau routier n’appartient plus en totalité à l’état ! Et pour le reste ce sera pareil ! Aujourd’hui le service public coûte cher, mais ce n’est rien face à ce qui nous attend si nous le bradons à des groupes privés !
> > > Si vous pouvez faire circuler sans modération autour de vous ce message et cette adresse du site, alors n’hésitez pas.www.poursavoir.fr
>
> > > http://www.monde-diplomatique.fr/2004/06/ANTOINE/11276 (article de 2004 )
> > > et d’autres exemples de privatisations :
> > >http://www.sudptt44.org/e107_files/public/1217412610_1_FT0_page3.pdf
> > > http://www.europe-solidaire.org/spip.php?article7886
> > > http://www.partagedeseaux.info/article300.html
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Ritraggo un articolo preso da questo sito dove fa capire come stanno le cose sul nucleare
Vent’anni dopo il referendum (1987) le ragioni del NO all’energia nucleare sono ancora attuali, sia per lo smaltimento delle scorie che per la quantità di uranio. Senza contare i costi reali. Non ci sono esempi accettabili per la gestione di lungo periodo delle scorie, i reattori a sicurezza intrinseca sono ancora allo studio, non esiste una filiera che non sia utilizzabile anche a fini militari, le riserve di uranio sono molto limitate. E, non meno importante, l’energia nucleare è molto più costosa di quanto si dice e rappresenta.
Questa mancata soluzione dei nodi irrisolti della tecnologia nucleare di fissione permane, nonostante decenni di investimenti pubblici in ricerca e sviluppo che hanno visto le tecnologie nucleari assorbire gran parte delle risorse nei Paesi Ocse destinate al settore energetico. Infatti, se le fonti rinnovabili, tutte insieme, nel periodo 1992-2005 hanno visto l’11% delle risorse di ricerca e sviluppo, il nucleare da fissione ha assorbito oltre il 46% e quello da fusione oltre il 12% (fonte Iea).
L’uranio estraibile a costi economici calcolabili, secondo le stime correnti, è dell’ordine dei 3,5 milioni di tonnellate. Con un consumo attuale dell’ordine di 70 mila tonnellate/anno per coprire il 6% della domanda globale di energia primaria, il rapporto tra consumi e risorse è di 50 anni (ci vogliono almeno 10-12 anni per costruire una centrale nucleare).
Se davvero ci fosse un “rinascimento nucleare” l’esaurimento della risorsa sarebbe ancora più veloce. In questi ultimi 4 anni il prezzo dell’uranio è salito di circa 20 volte, senza che ci sia stato alcun aumento della richiesta. Allo sviluppo dei reattori di IV generazione (2030 secondo i promotori) è affidato anche il compito di superare questi limiti: tre delle sei filiere studiate sono reattori veloci al plutonio e, tra queste, quella più avanti nello sviluppo è raffreddata al sodio liquido. Il Superphénix, un reattore veloce al plutonio raffreddato al sodio liquido, cui era affidato il compito di trasformare in plutonio l’uranio naturale, è stato il più grande fallimento industriale della storia: 13 mila miliardi di lire anni ‘80 e ‘90, cui si devono aggiungere 2,1 miliardi di euro (stimati dalla Corte dei Conti francese per lo smantellamento) chiuso nel 1994 dopo 54 mesi per i continui incidenti. I cittadini italiani non lo sanno ma hanno pagato attraverso Enel il 33% di queste cifre.
In Italia ci sono 235 tonnellate di combustibile nucleare ’irraggiatò, usato prima del referendum dell”87 nella centrale di Caorso. Invece di pensare al nuovo, bisogna pensare anzitutto che la sistemazione delle scorie costerà non meno di 4 miliardi di euro, prelevati dalle bollette della luce con gli “oneri nucleari” (150 milioni all’anno circa). Il contratto da 267 milioni di euro siglato dal governo con la francese Areva per “ritrattare” le 230 tonnellate di combustibile esaurito, è una scelta che non risolve nulla – le scorie vetrificate ritorneranno comunque in Italia – e produce emissioni inquinanti e rischi nei trasporti in andata e ritorno. Il primo dei trasporti da Caorso è in attuazione.
Questo è il dettaglio che trovate dietro le vostre bollette.