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Non c’è giorno che le cronache non riportino casi di imbrogli, di evasione o di corruzione. In altri paesi la legge li punisce severamente, in Italia no. Vedremo se il nuovo Governo riuscirà a fare qualcosa. Si dice che se anche si scoprono storie di tangenti milionarie, come nel caso dell’EXPO, le grandi opere devono comunque andare avanti, per non penalizzare ulteriormente il Paese. Mi sia permesso di non essere d’accordo. Se infatti si mandasse all’aria questo stramaledetto “EXPO delle mazzette” ritengo che l’immagine dell’Italia ne risulterebbe migliorata, e si darebbe al mondo un forte segnale di cambiamento.
Perché solo cambiando musica e musicisti potranno tornare investimenti e lavoro, ora trattenuti dalla paura di un paese caotico e corrotto dove solo con la furbizia e le amicizie giuste si può eludere ogni concorrenza, pagando le tangenti a politici e faccendieri. Solo con la PULIZIA della politica e degli appalti e con una seria RIFORMA della GIUSTIZIA l’Italia potrà risollevarsi e sperare nel ritorno del lavoro e dell’occupazione. Che se anche non si creano per legge, come si usa dire, possono però essere grandemente favoriti e stimolati dal RISPETTO DELLA LEGALITÀ e dalla creazione di un ambiente sano di CONCORRENZA LEALE dove tutti, anche senza santi e protettori, possono avere un lavoro onesto e pagare regolarmente le tasse, diminuite se pagate da tutti.
Varese, 7 giugno 2014 Giovanni Dotti