Può esistere un business senza gerarchie?
La tradizionale catena di comando ha fatto il suo tempo?
Il team di Zappos, il popolare e-shop di abbigliamento di casa Amazon, sembra pensarla così: abolito il vecchio management, dimenticati i tradizionali job titles…
In una (nuova) parola, Olacrazia (letteralmente, il "governo del tutto"): così si chiama il nuovo modello aziendale, brevettato dall'ex-ingegnere software Brian Robertson nel 2007, che trae ispirazione dal concetto di olone - parte di un sistema complesso avente tuttavia una propria individualità – introdotto dal filosofo Arthur Koestler nel 1968.
Come funziona, in concreto, questo approccio?
Se le imprese old-style possiedono una struttura verticale ben riconoscibile, Zappos punta invece ad una costituzione multipolare, con più "cerchie" di lavoro comunicanti tra loro, ognuna avente pari dignità e potere decisionale, nonché una buona dose di autonomia: i ruoli sono definiti, ma non rigidi, mentre viene incoraggiata l'interazione peer-to-peer tra i membri dello staff, basata su regole chiare e condivise, senza "norme non scritte" in grado di generare imbarazzi e ritardi.
Un'organizzazione di questo tipo sarebbe, secondo i suoi fautori, una svolta auspicabile, persino necessaria, di fronte alle rapide trasformazioni del mercato globale: la maggiore flessibilità e rapidità, unito all'empowerment dei lavoratori, sarebbero garanzie di successo, continuo miglioramento, e senso di comunità.
Zappos, già in passato oggetto di curiosità per le sue trovate poco ortodosse, sembra voler proseguire nell'esperimento, iniziato nell'aprile del 2014; e il suo esempio sembra destinato a fare scuola, tanto da poter già annoverare tra gli emuli anche Medium, la nota piattaforma di blogging nata nel 2012 dal co-fondatore di Twitter Evan Williams.
Rivoluzione o utopia?
Solo il tempo ce lo dirà; da parte nostra continuiamo a seguire la staordinaria avventura olacratica dello sfrontato e-shop di Las Vegas.
Andrea Torti