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No More Excuses! (A Week Without Violence) - L'ultima eclissi (1995)
Creato il 26 novembre 2014 da Babol81Ieri è stata la giornata internazionale della violenza contro le donne e noi blogger (spinti dall'idea e l'entusiasmo di Alessandra) abbiamo deciso che un giorno era un po' poco per risvegliare le coscienze e sensibilizzare i nostri lettori su questo argomento così delicato. Abbiamo quindi scelto di organizzare una rassegna (dal 25 al 30 novembre) in cui "bandire", per una volta, le frivolezze e dedicarci ad una serie di pellicole che trattassero il tema della violenza contro le donne, in ogni sua declinazione; a me è venuto in mente di riguardare L'ultima eclissi (Dolores Claiborne), diretto nel 1995 dal regista Taylor Hackford e tratto dal romanzo Dolores Claiborne di Stephen King.
Trama: Dolores Claiborne, donna dura e segnata dalla vita, già sospettata di avere ucciso il marito molti anni prima, viene accusata dell'omicidio dell'anziana e malata datrice di lavoro. La figlia Selina torna quindi dopo anni al suo paese natale per stare accanto alla madre ma il rapporto tra le due è rovinato dai troppi fantasmi del passato...
Da dove nasce la violenza verso le donne e perché? E' una domanda che mi sono posta spesso guardando L'ultima eclissi in occasione di questa "celebrazione", provando a rivedere questo film da un punto di vista diverso, centrato non già sulla giusta vendetta di Dolores ma sull'atteggiamento dei tre uomini (facciamo quattro) che interagiscono con le protagoniste della vicenda, ovvero il marito ubriacone di Dolores, il detective Mackey e il capo di Selina, ai quali aggiungo anche l'orribile banchiere a cui si rivolge Dolores, che nonostante la donna abbia un conto a suo nome consente al marito di farci quel che vuole senza dir nulla a lei in quanto "donna", quindi automaticamente incapace a gestire denaro e libretti bancari. Non avendo mai letto il libro (scusa, Stephen), sono stata necessariamente costretta a partire dal modo in cui vengono mostrati nel corso del film questi uomini durante il loro approcciarsi verso le donne e ho evinto che il comun denominatore nei dialoghi e negli atteggiamenti di questi personaggi, quello che scatena la violenza, sia fisica, psicologica o verbale, è sempre una profonda PAURA. La paura di venir privati del loro ruolo di maschio alfa nel momento in cui sono costretti ad affrontare donne forti e determinate, consapevoli dei loro diritti naturali e pronte a fare di tutto, giustamente, per mantenerli perché "a volte a una donna non rimane altro che fare la stronza". Dolores Claiborne è stata costretta a "fare la stronza" con un marito debole e codardo, che probabilmente l'ha sposata, nonostante passi il tempo ad insultarla per il suo aspetto fisico, proprio perché "brutta" e di conseguenza meno intimidatoria. Dolores è paziente ma non è una che accetta passivamente di venire picchiata, anzi; al primo accenno di violenza fisica il marito viene messo debitamente a posto ed è solo per la piccola Selina che la donna accetta una tregua, almeno finché le mire di lui non cominciano a rivolgersi verso l'unico essere debole rimasto in famiglia, la figlia. Liquidato il marito, arriva il detective Mackey che, a differenza dei compaesani di Dolores, non crede (o meglio, non accetta) che la donna possa essere innocente e che l'uomo sia morto per un semplice incidente, arrivando così a mettere da parte ogni imparzialità professionale e a trasformare una povera vittima in un mostro, una balena bianca da combattere senza pietà per mantenere intatto il record dei casi risolti.
Alla vicenda umana di Dolores si accompagna quella di Selina che, a differenza della madre, ha subito abusi fin da ragazzina, quando il padre ha cominciato a cercare in lei quello che non sarebbe riuscito a trovare assieme ad una moglie che lo odiava, ricambiata. A differenza di Dolores, che ha preso di petto la situazione e l'ha affrontata per amore della figlia, Selina è fuggita, fisicamente e mentalmente, dimenticando tutto ciò che era successo col padre e diventando una donna di successo che usa l'aggressività per sopperire ad un fragilissimo equilibrio psichico e che, di conseguenza, alla prima occasione viene "scaricata" dal suo capo redattore e amante in favore di un'altra collega più giovane e arrendevole. Voi direte, se Dolores è diventata un'assassina per Selina, le due donne saranno unite come non mai, giusto? Sbagliato, perché la paura e la violenza si autoalimentano, creano altri mostri, spezzano cuori e menti, lasciando così ogni donna sola davanti all'orrore perché troppo spesso certi abusi sono talmente innominabili e assurdi che si prova vergogna solo a parlarne, per timore di non venire creduti o, peggio, giudicati. Quindi si comincia a fare rinunce: si rinuncia ai legami familiari, alle amicizie, alla felicità, fino ad arrivare quasi a perdere la stessa umanità. E' quello che è successo a Vera, insopportabile megera per la quale Dolores è costretta a far da serva, che per sfuggire ad un matrimonio infelice si rifugia nei soldi e nei capricci da riccona, cercando di rendere la vita degli altri altrettanto infernale perché, si sa, mal comune mezzo gaudio. Vera è il personaggio da cui mai ci si aspetterebbe aiuto, tantomeno uno sprazzo di comprensione, invece con Dolores scatta una sorta di empatia, l'unione di forze tra due donne segnate dalla vita e costrette a disumanizzarsi per sopravvivere a due tipi di violenza, diversi ma ugualmente degradanti. Bastano pochi sguardi, pochissime parole, e la vita di Dolores cambia, cambia il rapporto tra lei e Vera, le due donne diventano i reciproci bastoni della vecchiaia fino alla fine, a dispetto di apparenze e convenzioni. E così anche L'ultima eclissi ci insegna che non esistono scuse, non devono esistere motivi per nascondere la testa sotto la sabbia ed ignorare le violenze, di qualsiasi genere siano. Non è necessario gridare, basta "solo" parlarne perché è vero che a volte a una donna non rimane altro che fare la stronza... ma perché costringerci ad arrivare a tanto e continuare ad alimentare una spirale fatta di sofferenza, dolore e solitudine? Ah sì, poi il film è bellissimo, ovviamente... ma chevvelodicoaffare?
Le recensioni per la settimana contro la violenza non finiscono qui! Ecco un meraviglioso banner dove troverete l'elenco dei blog che partecipano all'iniziativa e i rispettivi film. ENJOY!
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