I miei figli quando vogliono attenzione, quando si sentono abbandonati, quando vogliono attirare su di sé l'attenzione, picchiano i piedi, frignano, sbraitano.
In una sola parola fanno 'i capricci'.
Anche chi non ha figli conosce benissimo il fenomeno, anche perché erano piccoli anche loro e hanno contribuito a diffondere 'il morbo'.
Bene, fino a qui niente di nuovo. È la storia del mondo, della vita, delle crescita.
Ma che la prassi odiosa di frignare, picchiare i piedi, volere paterna attenzione fosse ormai una delle prassi preferite dei moderni politici nostrani, beh, questa è una novità.
I politici fanno i capricci.
I politici si arrabbiano se non vengono ascoltati, se non hanno lo spazio che pensano di dover avere, se non possono 'imporre' quello che credono sia la verità.
La storia, ultimamente, sta diventando speciosa e anche un po' noiosa.
Tralasciando tutte le volte che i politici di destra (ma anche qualcuno di sinistra), irritati da qualcosa che non piace loro, abbandonano con il broncio le trasmissioni televisive, ora è prassi battere il pugno sul tavolo, non minacciare ma dare per assodate le dimissioni a un certo punto, fino a ritirare tutto quando il papà li chiama, li rassicura, gli dà qualche caramella e qualche carezza, possibilmente non contro pelo, e tutto ritorna a posto.
La politica è diventata ormai talmente una cosa di famiglia, di gruppi ristretti, di singole persone, con un capo che di fatto è il padre padrone di tutto, che ha dinamiche, atteggiamenti, rancori, sogni e bacieabbracci tipici del menage standard di un gruppo familiare standard.
- Se non mi chiama il capo, appena dopo il voto di fiducia me ne vado, dice una.
- Se non si smette di impallinarmi, ritiro la (cosiddetta) riforma, rivela l'altra.
- Se non mi si chiede scusa pubblicamente non voto la fiducia, sbraita l'altra con la sua solita eleganza.
- Visto che ha vinto Pisapia, ci dimettiamo tutti, urlano i ragazzotti lombardi della pseudo sinistra.
Quasi tutti questi episodi, come sapete, sono scoppiati come bolle di sapone in mano a BiBì: pufffff, niente, nulla, rien, nothing.
Non hanno più dignità, spina dorsale, determinazione, rigore, rispetto per se stessi e per gli altri.
Stasera, forse è meglio mandarli tutti a letto senza cena e soprattutto prima di Carosello!