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La storia di Noah é tratta dal capitolo 5 di Genesi delle Sacre Scritture in cui si legge che alcuni angeli, o meglio, creature spirituali, cominciarono a osservare le donne sulla terra e la smodata brama di avere rapporti sessuali con queste, li indussero ad assumere corpi carnali per avere rapporti illeciti e innaturali. Infatti da questa unione nacquero I Nefilim: ibrida razza di uomini insolitamente forti e paurosamente di alta statura, che contribuirono di gran lunga alla violenza e al clima immorale di quel tempo. Dio, dimostrando che ha sempre avuto il controllo della situazione, decise giustamente di porre fine a quel sistema malvagio, liberando solo Noè e la sua famiglia, perché furono gli unici che aborrirono il modo di vivere corrotto dei loro contemporanei.
Nell’essenza Noah ripercorre senz’altro la trama storica della narrazione biblica, solamente si perde nell’insieme, non menzionando alcuni fatti importanti riportati appunto nella Bibbia e quindi il tutto viene un po’ personalizzato dal regista. Per esempio, nel film Noè viene presentato a mo’ di guerriero, mentre nelle Sacre Scritture, egli è un uomo pacifico. Russell Crowe sembra portarsi dietro “l’ombra” del gladiatore. Per quanto riguarda gli effetti speciali di Noah, che dire, sono sicuramente impressionanti (dopotutto ci aspettiamo questo da un punto di vista tecnologico nel 2014). Effettivamente nel testo Sacro della Bibbia viene dichiarato che il diluvio fu un fenomeno senza precedenti, un evento che influì notevolmente sulle stagioni, sull’atmosfera, facendo emergere così gli oceani, quindi un livello del mare importante, e persino sulla brevità della vita.
Mastodontica la riproduzione dell’arca in Noah e davvero impressionante l’ingresso degli animali nell’arca, in particolare quando si vede lo stormo di uccelli volteggiare in aria, creando un effetto per gli occhi suggestivo e indimenticabile. Altro punto interessante, nessun animale è lasciato al caso: gli animali che ignorantemente consideriamo disgustosi, in realtà sono pur sempre degli esseri viventi ma, soprattutto, fa comprendere che agli occhi di Dio anche l’animale più insignificante e abominevole è prezioso ai suoi occhi; e questo principio sembra esser visibile nel film.
Interessanti anche i dialoghi, di sapore mesopotamici. Per i curiosi, l’arca descritta nelle Sacre Scritture, con i relativi materiali e misure, è stata ricostruita con gli stessi criteri da alcuni ricercatori, scoprendo con sorpresa che sia i materiali sia le dimensioni erano più che all’avanguardia per l’epoca e tranquillamente anche oggi può essere benissimo utilizzabile. Insomma, per una società sempre più distante dalla spiritualità, diventa ancor più importante riscoprire questo genere di film, e perché no, magari leggerne direttamente la fonte.
Vincenzo Ardito