Alice Munro, 82 anni, canadese, considerata la più grande scrittrice vivente di racconti. È lei la vincitrice del premio Nobel per la Letteratura del 2013. Una «maestra delle storie brevi contemporanee» ha spiegato l’Accademia Reale svedese proclamando la vittoria, conquistata grazie alla «sua narrazione finemente intonata, che si caratterizza per la chiarezza e il realismo psicologico». Alla scrittrice, oltre al prezioso riconoscimento, andranno anche 8 milioni di corone (pari a circa 900mila euro).
La Munro, già vincitrice per tre volte del Governor General’s Award, il principale premio letterario canadese, è nota anche in Italia per le sue numerose raccolte di Racconti, tra cui “Chi ti credi di essere”, “Segreti svelati”, “In fuga”.
L’Accademia Svedese non è riuscita a contattare la scrittrice per comunicarle l’assegnazione del Nobel e le ha lasciato un messaggio telefonico, al quale la Munro ha risposto attraverso il network canadese Cbc: «Sono stordita…Ho saputo solo ieri di essere in lista». Queste le prime parole dell’autrice, che ha ricevuto la notizia mentre in Canada erano le 4 di notte. «Ora spero ci sia più attenzione per gli scrittori canadesi», ha aggiunto la Munro.
Nata a Wingham, in Ontario, nel 1931, Alice è diventata famosa con il cognome del marito, James Munro, da cui ha divorziato nel 1972: prima di sposarsi si chiamava Laidlaw. Maestra del racconto, la Munro affronta i temi della quotidianità, soprattutto problemi delle ragazze durante l’adolescenza, il loro rapporto con la famiglia e con l’ambiente circostante, il matrimonio, il divorzio, la vecchiaia, la solitudine. Il suo stile intimo e delicato, attento all’introspezione e alla simbologia, si caratterizza per la raffinatezza formale e lo studio psicologico di personaggi e ambienti.
Dal 1901 ad oggi solo 13 donne hanno vinto il Nobel per la Letteratura, tra cui anche l’italiana Grazia Deledda nel 1928. Lo scorso anno fu il cinese Mo Yan ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento dell’Accademia delle scienze di Stoccolma.