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Nobel per la Medicina, tre gli scienziati vincitori: William C. Campbell, Satoshi Omura e Youyou Tu

Creato il 05 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Va a William C. Campbell, Satoshi Omura e Youyou Tu il premio Nobel per la Medicina e la fisiologia 2015, per le loro scoperte su una nuova terapia contro infezioni causate da parassiti (Campbell e Omura) e per una nuova terapia contro la malaria (Youyou Tu). L’annuncio è stato dato come di consueto al Karolinska Institutet di Stoccolma, da Urban Lendahl, segretario del comitato dei Nobel per la Medicina e la fisiologia. I candidati a ricevere il riconoscimento erano quest’anno 327, di cui 57 nominati per la prima volta. L’ammontare del premio in denaro è pari a 8 milioni di corone svedesi, quasi 900 mila euro. Il Premio è stato conferito quest’anno per metà all’irlandese Campbell e al giapponese Omura, e per l’altra metà alla cinese Tu.

Youyou Tu, dalle erbe cinesi la svolta contro la malaria. Un nuovo farmaco contro la malaria, nato da erbe cinesi studiate e utilizzate da oltre 1.500 anni per curare “le febbri”, e milioni di vite salvate in Africa, Asia meridionale e Sud America. E’ il principale risultato ottenuto dalla 85enne cinese Youyou Tu, insignita oggi del Nobel per la medicina. Nata in Cina, a Ningbo, nel 1930, Youyou Tu si è laureata all’Università di Medicina di Pechino nel 1955, e dal 1965 al 1978 è stata assistente alla Accademia cinese della Medicina tradizionale, dove dal 2000 è primario alla stessa Accademia. Quindi una chimica, immunologa, ma anche esperta di medicina tradizionale e di erbologia. Un ibrido per la prima volta premiato con il Nobel. Le sue grandi scoperte nascono proprio dallo studio delle erbe: nel 1969, Mao avalla il progetto 523 per studiare le erbe tradizionali cinesi: la 39enne Tu si concentra sull’erbologia classica cinese, visita in tutto il Paese gli anziani esperti, si focaliza su 380 estratti di erbe usati tradizionalmente contro la malaria, la principale causa di morte all’epoca nel Sudest asiatico, paesi alleati della Cina di Mao. Una di queste erbe, l’Artemisia Annua, ottiene risultati verificabili sui topi: effettivamente contrasta la malaria, come sostenevano testi di medicina cinese vecchi di 1.600 anni. Ma ci vogliono anni di tentativi: gli antichi testi prescrivevano di bollire l’erba, cosa che si rivela nociva. Nel 1972 Tu e i suoi colleghi ottengono finalmente, dopo vari tentativi di estrazione eliminando le tossine dell’erba, la sostanza pura, Artemisinina o Qinghaosu: è il nuovo farmaco contro la malaria, che in 40 anni ha salvato milioni di vite. Tra i numerosi premi vinti, l’Albert Einstein World Science Prize nel 1987 e l’Albert Lasker per la Medicina nel 2011, prima volta per un cinese.

Campbell-Omura, con batteri guerra ai parassiti. I batteri arrulati come “soldati” per la guerra ai parassiti. E’ il senso delle principali scoperte di William Campbell e Satoshi Omura, premiati oggi con il Nobel per la medicina insieme alla collega Youyou Tu. Omura, 80 anni, nato in Giappone, si è laureato nel 1968 a Tokyo, è stato ricercatore al Kitasato Institute e alla Università di Kitasako, dove dal 2007 è professore emerito. Microbiologo, esperto nell’isolare prodotti naturali, ha studiato un gruppo di batteri, gli Streptomiceti, che vivono sotto terra in Giappone e producono una serie di agenti chimici con attività antibatteriche. Omura ha messo in piedi un inedito, eccezionale metodo per coltivare su larga scala e caratterizzare questi batteri: dopo migliaia di differenti colture, è riuscito a sintetizzare 50 batteri più promettenti, e da questi uno solo, da cui ha estratto, insieme a un team di lavoro della Merck di cui faceva parte anche William Campbell, il principio attivo dell’Avermectin. Un antibiotico usato oggi da 300 milioni di persone ogni anno, una delle più importanti svolte farmacologiche per i paesi in via di sviluppo, pari all’impatto che un secolo prima aveva avuto la penicillina, capace di contrastare i nematodi, una forma parassitaria che può provocare cecità e filariosi linfatica. Decisivo il contributo dello stesso Campbell, classe 1930, nato a Ramelton in Irlanda: dopo la laurea al Trinity College di Dublino, Campbell ha lavorato in America, all’università del Wisconsin, al Merck Insitute for Therapeutic Research, e oggi e professore emerito alla Drew University di Madison, in New Jersey. Le loro scoperte, scrive l’Accademia dei Nobel, “hanno rivoluzionato le terapie per pazienti sofferenti per devastanti malattie infettive, e hanno trasformato le terapie. L’impatto globale delle loro scoperte e i benefici per l’umanità sono incommensurabili”. (AGI)


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