Recensione
- Dischi Mancini
- Anno: 2016
Passati tre anni da “Here Comes The Big Bang”, i milanesi Nobody Cried For Dinosaurs (Gabriele Gastaldin, Federico Cavaglià), ritornano con i quattro brani di Ten Billion Years Later. Il lavoro, pubblicato per Dischi Mancini, prosegue sulla strada indicata dal precedente ep, creando solari atmosfere estive cariche di buon umore e spensierata felicità.
I synth di Fantasy, intrecciandosi fin da subito con chitarre e batteria, scorrono frizzanti e vivaci in mezzo ad atmosfere che sanno di solari giornate passate al mare, mentre il ritmo incalzante di Rave, porta l’attitudine post punk ai caraibi (ricordando i The Drums e i primi Vampire Weekend).
Pina Colada, invece, sempre guidata da fresche e avvolgenti note di chitarra, conquista con il suo animo più emotivo e delicato, lasciando che a chiudere sia il più rilassato e pacato accompagnare della tranquilla e distesa Mexico.
I quattro brani di Ten Billion Years Later scivolano via rapidi come una bellissima festa in riva al mare. I due musicisti, infatti, accompagnati da molti amici, costruiscono atmosfere rilassate e delicate che fanno del pop e dell’amore per le spiagge tropicali i loro due principali punti di forza. Un ep caldo e frizzante che si spera sia anticipazione di qualcosa di ancora più interessante.
TRACKLIST
01. Fantasy
02. Rave
03. Pina Colada
04. Mexico
LINE-UP
Gabriele Gastaldin
Federico Cavaglià