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Prendi una donna. (Trattala male. No, quella è un'altra storia)Preferibilmente con i capelli scuri, meglio se neri.Falle una crocchia bassa, magari con la riga in mezzo.Niente trucco, mi raccomando.Le borse sotto gli occhi e l'aria sbattuta sono bene accette.Mettile una cappetta di quelle incrociate, allacciate davanti, lunghezza al ginocchio. Stampa a disegnini.Dalle una borsa della nonna con un manico solo.
Un paio di scarpe scure a mezzo tacco.Ora, se vuoi, hai anche la scelta di darle un coltello in mano e farla urlare come una isterica.
Adesso dimmi: chi è?
La maggior parte di voi sono sicura diranno: "Un'attrice qualsiasi, uscita da un film a scelta con Anna Magnani, Marcello Mastroianni o Sophia Loren, in un periodo indefinito compreso tra gli anni '40 e i '60".
Vorrei tanto dire che avete indovinato.E invece no.
Trattasi dello stereotipo di donna italiana degli anni '10, ma del 21° secolo, direttamente dall'ultimo film di Woody Allen, To Rome with Love.
Dopo il turno di Londra (Match Point, 2005, Scoop, 2006, e Sogni e delitti, 2007), Barcellona (Vicky Cristina Barcelona, 2008), Parigi (Midnight in Paris, 2011), il carissimo Allan Steward Königsberg, aka Woody, torna ad omaggiare l'Europa che tanto lo ama e ammira, proponendo come scenario-protagonista la Città Eterna.
Grazie, te ne siamo grati, sei stato tanto gentile, ecc ecc, però.
Però le donnette che urlano isteriche per difendere il marito o gli uomini con tanto di panza e canotta, magari no.Case squallide, buie, con letti matrimoniali dalla testiera in legno scuro e lavorato.Carta da parati a fiori stinta.Bambini che fanno colazione in canottiera.Uomini che vanno a lavorare con vecchie macchine scalcagnate e passano il tempo in ufficio attorno alla macchietta dell'acqua ad ammirare le colleghe stangone tutte curve, avvolte in vestitini stretch neri con rose rosse (!!!, neanche al mercato rionale) che consegnano buste scuotendo i capelli lunghi fino al sedere.Personaggi che si chiamano Michelangelo e Leonardo (ma dai, su.........), Leopoldo e Serafina.Processioni religiose per strada, a caso.Antonio Albanese divo sex symbol del cinema.Dolce e Gabbana.
Mancavano la pizza, gli spaghetti e il mandolino e facevamo l'en plein.
Con questo non voglio giudicare nel complesso il film (detto fra noi, mi ha lasciato parecchio delusa), ma come gli americani vedono, oppure hanno voglia di vedere, gli italiani.Indietro di almeno 60 anni, squallidi, con la passione per le donne e per la cucina.
Un bel quadretto, insomma, che mi ha infastidito e non poco.(Leggi QUI un altro punto di vista sul film)
Ultimo appunto.
La giovine coppia proveniente da Pordenone che dice "la gggEntE" con accento romano nun se pò sentì.
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