Interno pomeriggio. Amiche che decidono di fare la pasta insieme.
Aggiungendoci un elemento particolare che renda questa pasta unica – in questo caso aneto, prezzemolo, che così la nostra tagliatella sarà elegante come una mademoiselle d’altri tempi, preziosa e profumata, quasi didascalica.
Io penso che le connessioni che creiamo siano il cemento di ogni relazione sociale. Credo che senza le amiche, senza questi fedeli alleati che ti seguono per sostenerti, saremmo tutti in balia di venti anomali, non abbastanza corazzati per proteggerci.
Penso anche che viviamo in un mondo difficile. E la difficoltà che riscontro è che a quanto pare, tutti mentono.
E per noi, anime naive, questo è un reale dramma. Perché la sincerità salverà il mondo. Perché non c’è fiducia senza lealtà. La trasparenza, in ogni legame, deve essere alla base del rispetto reciproco.
Quando si mente, si scalfisce molto di più della semplice fiducia. Si fa scacco matto al destino, che viene irrimediabilmente compromesso.
Non scherzo: una bugia – per quanto mi riguarda – spacca il cuore, in mille pezzetti che poi magari si ricompongono anche velocemente , ma non potrà mai essere più la stessa cosa. Ci sarà sempre un eco di perplessità, qualcosa che sfugge al controllo razionale.
Non sono solo paranoie, ma si trasformano in incantesimi malefici che agguantano il cuore per risalire in fretta al cervello, impedendo alle relazioni di crescere con armonia, e delicatezza.
Eh si – perché ci vuole delicatezza in questo mondo. Ci vuole questo atto di estrema attenzione alle emozioni altrui, quasi un compiacimento dell’ego del prossimo – i tuoi bisogni sono prioritari, il resto è velleitario.
Atto di delicatezza, detto anche atto melodico di legittimazione dei propri comportamenti. Una specie di auto presa di coscienza – pago il prezzo dei miei errori, ma non ti dico un abulia, perché non la meriti.
E’ una continua lotta, una ricerca di equlibiro costante – io ad esempio auspico coerenza come modus operandi, poi però cambio idea almeno 10 volte in un secondo, applicando la teoria degli opposti. Ma mai mento.
Non esistono bugie bianche- sarebbe come acconsentire teoremi opposti e discordanti. “A fin di bene”, esiste solo se il bene è effettivamente reale, tangibile e concreto.
Le bugie altro non sono che scuse che il nostro ego si autorizza per permettere sviste o atteggiamenti poco consoni o prese di coscienza che vorremmo non prendere.
In sostanza questo è.
E io sono stufa: perché io ho un radar per queste cose e becco tutto. Tutto. E odio essere messa nella posizione did detective, perché poi il confine tra la paranoia e la verità è labile e si pensa sempre che siamo noi a esagerare, a falsare la realtà.
Prendiamo atto di chi siamo, e agiamo di conseguenza, al nuovo motto di: trasparenza.
La pasta per tre. Ovvero tre meravigliose donne con tre storie diverse.
ingredienti: finferli, radicchio tardivo, mandorle tostate, aglio, olio, prezzemolo. per la fonduta: panna, bettelmatt, formaggio Piave vecchio. Scora di limone finale.
E ovviamente la nostra Marcato.
Si ringrazia:
Carlotta Medas di http://www.upstylemagazine.it/category/eat-up/
Samanta Cornaviera di www.massaiemoderne.com
Carla Maria Salamana – il miglior catering dell’universo.Nonchè farina bionda pronta sempre ad aiutarti. #carovanoflove #wearefamily
Stella Jean per i miei abiti