Noi debuttiamo cosi'

Da Mammapiky @mammapiky

Noi abitiamo in un paese di provincia, molto paese e molto in provincia direi. Se mi affaccio dalla finestra della camera, vedo Assisi (che vi assicuro, è un bel vedere), se apro quella della cucina, prati e campi a perdita d'occhio e da quella del bagno, un viottolo di tigli e abeti mixati bene. Però vicino c'è l'aeroporto immerso nel nulla e nuovo di pacca, che fa tanto International, la superstrada che rende la città distante di poco e qualsiasi tipo di servizio raggiungibile "gambe in spalla".

Bello, bello, bello, ... ma con le sue regole da "rispettare". Consuetudini consolidate nel tempo da una tradizione di paese, a cui nessun membro del popolino può sottrarsi, per lo meno se vuoi evitare discriminazione e sguardi perplessi che ti catalogherebbero subito come "forestiero". Noi veniamo dalla “città”, e abituarci a questo non è stato né facile né scontato, ma di certo è stato essenziale e ora in qualche modo, e a volte storcendo il naso, ci adattiamo. E così può capitare, e, di fatto, è capitato, che partendo dal parrucchiere e dal giornalaio, passando per la signora della lavanderia, per il salumiere e pure per il fruttivendolo... si sia istaurata una catena di solidarietà ed informazione, per scoprire che fine avessi fatto dopo giorni di assenza ingiustificata tra le vie dei rioni ed io per tranquillizzare tutti e rassicurarne altrettanti, ieri ho fatto il giro inserendo pure qualche visita extra. Domanda più gettonata ovvio, il nome, cui son seguiti, a pari merito, il quando ed il come. Qualche riferimento a come mi sento io ma grande curiosità per i dati tecnici (lunghezza, peso, numero di capelli e punti di sutura). Tutti, e dico tutti, interessati agli argomenti latte e sonno. Tantissimi AUGURI, diversi IN BOCCA AL LUPO e qualche CONGRATULAZIONE.
Ho raccontato il nostro primo maggio ad ogni bottega e ad ogni mestiere, ho baciato almeno la metà degli abitanti, ne ho abbracciati altrettanti, ho salutato perfino la pattuglia dei vigili ferma per le multe di rito, nel giorno del mercato, ho attraversato la strada per raggiungere chi dall'altro lato, a cenni mi diceva " voglio sapere anch'io", ho raccolto consigli, ascoltato boiate, e gongolato dei complimenti. Mi c’è voluta tutta la mattina, per pranzo mi son dovuta accontentare di un panino, al mio rientro la casa era nel caos, i piedi in modalità "facci uscire da qui" e la schiena a fisarmonica. Lei, da star navigata, si è presa tutti gli onori ed ha lasciato a me, basso/manovalanza, tutti gli oneri, dormendo fino alla porta di casa, e strillando subito dopo averla varcata. Io ho compiuto il mio dovere di “popolana”, ho salvaguardato amicizie, ne ho fatte delle nuove e sono più stanca di una giornata tra i campi, ma cosa che va fatta, va fatta, ed il debutto in società in un paese di provincia, non è cosa da prendere alla leggera!!!!


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