Magazine Bellezza
Se anche voi state cresciendo un porcellino-ino-ino e non un bebé, che vi tira dietro la pappetta che gli avete fatto, ma mangia con le mani dal vostro piatto, fino ad arrivare a pesare più di 8 kg compresso in 70 cm di morbidezza, nel passeggino si fa venire l'ansia perché vuole vedere il mondo dalla vostra stessa prospettiva (e c'ha ragione!) ma non volete lussarvi un polso tenendolo in braccio, prendete un lenzuolo qualunque, una sciarpa resistente, uno straccio e fatene una bandolera.
E così andiamo in giro noi e che dire: CI PIACE! Questa bandolera me l'ha cucita mia suocera perché io sono notoriamente impedita ad usare ago, filo, uncinetto, quindi state serene che qua non troverete tutorial.
E la stoffa è made in Africa, come la genetica vuole. Una volta 'sto telo copriva una poltrona dove la gatta si rifaceva le unghie.
E basta mettere mettere le braccine dentro il foulard che Marc rimane addormentato anche per ore.
Più comoda da mettere nello zaino rispetto alla fascia portabebé lunga 5 metri, che comunque uso con un nuovo nodo per portarlo in giro così, anche se la faccenda è un po' più complicata, quando me la dimentico uso una sciarpa e ci faccio giusto un nodo. Ma cerchiamo di non dimenticarla.
Insomma, noi portiamo: il papà porta, io porto e siamo vivi. Sono rientrata nella mia taglia credo solo per il fatto di andare in giro con Marc appeso.
Si, abbiamo il passeggino, ma io se non mi fossi convertita al "portare" adesso probabilmente non saprei più cosa vuol dire prendere i mezzi pubblici, andare al mercato, lavare i piatti senza l'isteria del nano piangens. Mi sto facendo fregare da uno che vuole stare sempre in braccio? Sarà, ma anche no, visto che dice chiaramente quando vuole scendere. Scendere per andare dove? Nel passeggino. Già. In fondo la mia è una questione di autodifesa più che di ideologie: non voglio rimanere intrappolata in un mondo pieno di barriere architettoniche, di una macchina piccola dove il passeggino manco entra, di un nanetto che sta facendo i denti e piange e l'abbraccio lo consola. A me viene l'ansia della comodità e se per molte questa è l'immagine dell'impedimento fisico (dove vai, come fai ad andare in giro così), per me è l'inno della indipendenza e mobilità. Io sto bene? Lui sta bene? A posto così.
La mia credo che sia solo una questione di genetica: nel 1990 in Africa mia nonna mi portava sulle spalle ed io avevo 7 anni. Io ho preso da lei il gusto naturale del portare.
Prossimo step quindi, mettermi Marc sulle spalle come uno zaino (e a quel punto metterò lo zaino nel passeggino?)
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