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Noi radical chic

Creato il 13 febbraio 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Secondo il ministro dell’Istruzione, a manifestare oggi “sono solo poche radical chic”.

A parte che non eravamo poi così poche, e neppure pochi, cosa c’è di male ad essere radical chic?

Cosa c’è di abberante nell’essere intellettuali?

Parebbe che parole come intellettuali, chic, siano diventate improvvisamente degli insulti, delle sconcerie da cui tenersi lontani; secondo definizione del vocabolario italiano intellettuale significa: che concerne l’intelletto o le opere dell’intelletto od anche: chi esercita un’attività intellettuale o ha spiccati interessi culturali.

Sarò pure lenta di comprendonio ma non riesco a vederci neppure una stilla di vergogna e di rincrescimento nell’essere, più o meno intellettuali.

Dovrei, per contro, pensare che la Gelmini, la Santanchè che tanto detestano l’aggettivo e lo utilizzano come offesa si intendano, si considerino, l’esatto contrario ovvero: analfabete ed ignoranti (sempre dal vocabolario italiano).

D’altronde anche l’epiteto lanciato ad ingiuria di chic non mi vede affatto contraria dal momento che significa fine, elegante, raffinato per cui tenderei a considerarlo, piuttosto, un complimento, mentre loro considerano se stesse, invece, volgari, rozze e dozzinali.

Comunque brave; noi saremo anche intellettuali e chic ma sicuramente voi non siete particolarmente furbe, però siete sincere affermando di non essere nè intellettuali, nè chic!



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