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Noir, acciughe e balene

Creato il 16 gennaio 2012 da Paolo Franchini

Noir, acciughe e baleneSabato scorso al talkshow “Siamo in onda” trasmesso da PuntoRadio, fra libri, noir, pazzie…

Etimologia

Doppio tema, doppio lavoro. Io e il mio dizionario etimologico, comunque, non ci tiriamo indietro.

Per alcuni studiosi, acciuga deriva dal termine basco antzua, ma per i più l’origine è assimilabile alla parola latina àpua (aphùe, in greco) che ci porterebbe dritti ad apiùca (oppure assiùca).

Per la parola balena, invece, nessun dubbio. Tutti concordano sulla derivazione latina (balaena) che condurrebbe anche a quella greca phàlaina.

Classifiche

I più venduti in Italia (fonte Ibs)

3. Il museo immaginato (Philippe Daverio)
2. L’ educazione delle fanciulle (Luciana Littizzetto e Franca Valeri)
1. Il diavolo, certamente (Andrea Camilleri)

I gialli e i noir più venduti (fonte Ibs)

3. I contendenti (John Grisham)
2. Il marchio del diavolo (Glenn Cooper)
1. Il diavolo, certamente (Andrea Camilleri)

Queste top100 complete (e molte altre), al solito, su www.varesenoir.tk.

Qualche consiglio di lettura noir

Il pesce elettrico (Enrico Fovanna)
Turchia, agosto. Tre giornalisti sono venuti a recuperare Pietro, un collega che esce dal manicomio in cui è stato rinchiuso per cinque anni, accusato di essere un fiancheggiatore dei curdi. Cinque anni di silenzio totale e imposto, ma perché? E poi, un’altra domanda: chi cercano davvero i tre: l’amico d’infanzia o il grande reporter? Comincia così una lunga settimana di misteri in Kurdistan, fra enigmi e loschi figuri. Ogni incontro appare casuale, ma non lo è. Come non è casuale la guerra curda, la più dimenticata del pianeta.

Il posto delle balene (Jean-Marie Le Clézio)
Luogo: California del sud, un paradiso. Personaggi: un baleniere assetato di denaro, un marinaio, una ragazza indiana e tante, tantissime balene. A metà strada fra il “Moby Dick” di Melville e il “Cuore di tenebra” di Conrad, un racconto suggestivo sulla scoperta del luogo segreto dove le balene vanno a partorire e morire. Sembrerebbe una favola, peccato che l’avidità abbia fatto pressoché scomparire le balene e, insieme a loro, le navi e i trafficanti che ci lavorano. Chi fa di tutto, insomma, per non restare mai con le tasche vuote e perché sulle coste, in un modo o nell’altro, rimangano sempre delle carcasse di balena.

Il “Pensierismo” di Carlo Cavalli

Acciughe e balene.

Dentro la scatoletta, così strette che neppure l’olio ci passa.
Che ci provassero con le balene, i signori della filiera efficiente.

www.paolofranchini.tk

 


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