A seguito della partnership siglata da Nokia con Microsoft, alleanza necessaria per far fronte a una situazione difficoltosa in cui la compagnia finlandese si trova da un po’ di tempo (prodotti commercializzati in ritardo, il fallimento della piattaforma Symbian ^3, la mancanza di un modello capace di concorrere con Android, BlackBerry e Apple), la stampa finlandese evoca la possibilità di una ristrutturazione dell’azienda. Una ristrutturazione che potrebbe portare sino al licenziamento di oltre 5000 collaboratori, fra tecnici, ingegneri e quadri superiori.
Pil Finlandia
Eero Byckling, professore alla Scuola superiore di tecnologia aveva rammentato un fatto importante, ben prima dell’annuncio della collaborazione di Nokia con Microsoft. Byckling aveva giustamente fatto presente che a parte i telefoni cellulari, in questi ultimi 20 anni dal punto di vista economico la Finlandia non ha creato nessun altro prodotto d’esportazione significativo, né ha generato aziende capaci di affermarsi a livello internazionale.
I massicci tagli al personale libererebbero l’eccezionale capitale umano di Nokia, mettendolo a disposizione per scrivere nuove pagine di successo di cui la Finlandia ha tanto bisogno. (TicinoLive )
La Finlandia, in termini economici, è simile agli altri paesi dell'Europa Occidentale. La sua economia altamente industrializzata è orientata ai principi del libero mercato. Il suo reddito pro capite è quasi uguale a quello di altri paesi come la Germania, la Francia, il Belgio o il Regno Unito, il che rende il paese molto competitivo ed avanzato in proporzione agli altri paesi dell'Europa Occidentale, considerato l'esiguo numero di abitanti rispetto agli altri. Da considerare anche il livello di vita dei finlandesi, sicuramente di alta qualità.
Con l'ingresso della Finlandia nell'UE il 1º gennaio 1995 sono diminuite le imprese gestite dallo stato e sono proporzionalmente aumentate quelle private. Stiamo comunque descrivendo un paese piuttosto in salute rispetto ad altri di quella zona dell'Europa, che però deve scuotersi, e concentrarsi di più sull'export, specie quello riferito al high tech.