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Nomade Pastoralis (Racconto)

Creato il 15 febbraio 2011 da Gloutchov
Primo; Secondo; Terzo; Quarto; Quinto; Sesto; Settimo; Ottavo, Nono; Decimo; Undicesimo...
Il giovane viandante raccontò all’ancella la sua storia. Le disse di Romina, della perdita del gregge, dell’infamia che l’aveva coperto e, del suo attuale tentativo di ricostruire ciò che aveva perduto. La ragazza lo ascoltava in silenzio. Annuiva e i suoi occhi languidi sembravano ricolmi di pietà per la sua situazione. Comunque non esprimeva un giudizio. Il giovane si stava confessando mentre la neve continuava a salire attorno alle gambe del mezzo. Presto sarebbero stati bloccati senza via d’uscita. La speranza che la tormenta potesse terminare sembrava ormai un sogno irraggiungibile e, visto che i viveri erano definitivamente terminati, quelle parole parevano solamente un riempitivo del tempo che a loro rimaneva da vivere.Eppure le loro mani si erano sfiorate. Lui le aveva mostrato i risparmi. Denaro che sarebbe servito ad acquistare nuovi animali e a ricostituire il gregge. Vendeva tappeti, ne aveva il mezzo ricolmo; stava attraversando tutte le terre conosciute per riuscire nella sua disperata impresa.Presto però il suo sogno sarebbe crollato miseramente. Lui avrebbe perso tutto, sarebbe morto tra i ghiacci e nessuno l’avrebbe più trovato sino al disgelo. Per fortuna non era solo.Il calore dell’ancella gli infondeva coraggio.Si strinsero a vicenda, quindi lui la guardò profondamente «Non voglio che tu muoia quassù.»Il giovane viandante annuì ma rifiutò la propria resa.Accese il motore del mezzo. Ora l’abitacolo era riempito da un borbottio stentato privo della potenza che un tempo quello stesso motore aveva dimostrato fieramente.Fece compiere un passo alla macchina. Questa si inclinò su sé stessa, quindi tornò in posizione senza essersi spostata. Ripeté l’operazione diverse volte e finalmente riuscì a far risalire il mastodonte meccanico sulla superficie ghiacciata del valico.Guardò la ragazza «Non so dove sia la via che conduce in pianura ma, proverò comunque a scendere.»Lei annuì «Sono sicura che farai del tuo meglio.»Il mezzo compì un nuovo passo e subito perse l’equilibrio, cominciando a scivolare verso un dirupo, il rumore del motore coperto solamente dalle grida dei due occupanti.

...continua
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