Nomade Pastoralis (Racconto)

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Quando il giovane viandante aprì gli occhi si trovò di fronte al demone persecutore. Lo guardava incuriosito. Attorno a lui l’oscurità più completa. Non era nemmeno più presente l’ancella che tanto l’aveva rassicurato in quelle ore terribili. Le aveva raccontato tutto, a parte la persecuzione del demone, a cui ancora lui stesso stentava a credere.«Dov’è il tuo gregge?» chiese monotono il demone.Il giovane si raddrizzò a sedere e degluttì.«Dov’è il tuo gregge?»«Devo ancora...» cercò di spiegare ma fu interrotto dalla voce roca e da brividi del persecutore. «Il tempo volge al termine. Presto la tua vita sarà mia, se non trovi il gregge. E quella tua ancella diventerà la mia concubina.»«Hai forse delle colpe, tu?»Il giovane viandante non riuscì a rispondere.«Non si tratta di colpe.» spiegò condiscendente il demone «Devi recuperare il gregge. Questo è il tuo compito. Lo devi assolvere.»Non fece in tempo a ribattere che l’oscurità scomparve. Il demone scomparve.Di nuovo fu nell’abitacolo del mezzo. Il corpo esanime dell’ancella era sdraiato su di lui. Erano precipitati in una sorta di calanco coperto dalla neve. Il veicolo era distrutto ma, per lo meno, loro non si erano fatti nulla.Sentiva il suo respiro. Era addormentata, o forse svenuta. Poco lontano scorreva un fiume. Erano a valle. Incredibilmente, erano giunti sino a valle.
...continua

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