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Nomade Pastoralis (Racconto)

Creato il 04 aprile 2011 da Gloutchov



Il Demone gli apparve di fronte con tutta la furia delle lande infernali. Lo prese e lo buttò a terra senza pietà. Con un piede ardente soffocò il suo respiro e lo costrinse a perdere conoscenza.«Nomade Pastoralis,» disse portandolo con sé negl’inferi «hai fallito nel tuo compito.» ruggì di rabbia «Il gregge è nuovamente disperso e tutto ciò perché non hai saputo contenere l’avidità delle tue anime.»Il giovane viandante fu condotto in un luogo circoscritto da fiamme altissime. Attorno a lui altrettante anime piangevano di dolore e disperazione. Lui era l’unico a non piangere. Eppure aveva perso tutto. Aveva perso Romina, aveva perso i suoi piccoli, aveva perso il suo gregge.«Ti avevo avvertito,» tuonò il Demone «Nomade Pastoralis. Non dovevi trascurare i tuoi compiti.» «Ora dovrai pagare.» concluse il demone «E assieme a té pagheranno tutti coloro che hanno peccato. Tutti coloro che hanno violato la tua donna.»«Demone,» esordì mentre il suo corpo si accartocciava al calore degli inferi «punisci me, ma non punire chi, per colpa di una mia mancanza, ha perso il giusto sentiero.»Il Demone si arrestò stupito. Osservò il giovane viandante mentre le fiamme lo divoravano e, incuriosito, gli chiese «Vuoi veramente che liberi le anime di tutti coloro che hanno abusato della tua donna?»«Sì.»«Per quale motivo, Nomade Pastoralis, dovrei esaudire le tue richieste?» chiese sorridendo il Demone.«Perché loro sono innocenti.» rispose il giovane viandante «Perché se tutto ciò è accaduto...» aggiunse «E’ accaduto a causa mia, della mia maldestra cura nella gestione del gregge, per la mia imperizia.»Il Demone smise di sorridere «Le tue parole mi stupiscono.» disse «Dunque vuoi essere tu l’unico a subire una punizione?»«Sì.»«Allora, forse, c’è ancora speranza.» sussurrò tra i denti il Demone «Ti darò un’altra possibilità.» aggiunse sogghignando «Ma vedi di non commettere gli stessi errori.»
continua...



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