Parole a confronto
Nomèa
Derivato di nome.
Sostantivo femminile.
Reputazione negativa o equivoca: ha la nomea di disonesto.
(arcaico) Fama, notorietà in senso positivo.
Fàma
Dal latino fama(m), che ha la stessa radice di fari ‘parlare’.
Sostantivo femminile.
1. Reputazione, nomea: ha fama di persona retta; godere di ottima, pessima, dubbia fama.
Rinomanza, notorietà, celebrità: uno scienziato di fama mondiale.
(assoluto) Eco durevole di ammirazione o di consenso: conquistare la fama.
2. (letterario) Notizia universalmente trasmessa e acquisita; è fama che Roma fosse fondata da Romolo e Remo.
Consapevolezza derivata da una conoscenza indiretta; conoscere uno di fama.
È fama, corre fama: si dice.
Una (parola) giapponese a Roma
Lahar [la'ar]
Voce giavanese.
Sostantivo maschile invariabile.
(geologia) Colata di fango costituita da materiale vulcanico piroclastico, che scorre sui fianchi di un vulcano in presenza di acqua abbondante.
Mauro ci scrive sul piemontese, inteso come lingua.
— Anche se il piemontese non ha dignità di lingua ufficiale (è classificato dialetto, anche se possiede una vasta letteratura) possiede molti termini particolari e costruzioni interessanti.
Quello che probabilmente gli ha impedito di venire riconosciuto come lingua è la frammentazione in microcosmi linguistici che usano termini e costrutti differenti a distanza di pochi chilometri.
Ad esempio al paese dei miei nonni (Castelnuovo Belbo, AT, circa 800 persone al tempo cui mi riferisco) c’era un dialetto del paese basso e uno del paese alto (detto "si’ d’andrenta" ossia "su di dentro" in quanto era la parte arroccata sulla collina e munita di difese, il portone che sbarrava la via di accesso esisteva ancora negli anni ’50).
Nella parte bassa le fragole erano "el froli" e la scodella "la schela", molto simili all’alessandrino "frauli" e "schidela", nella roccaforte "el magiustri" e "la san-na".
Credo che la differenza risalga ai tempi delle truppe di presidio al ponte, nel tempo spagnole e lanze o comunque di etnie del nord.
Peccato che all’epoca non ho annotato tutti i termini, ora a distanza di più di mezzo secolo ho un po’ di difficoltà a ricostruire… —
Chiedendo ulteriori delucidazioni sul termine "lanze" abbiamo ottenuto la seguente risposta da Mauro.
— Oltre agli spagnoli sono passati di là soldati di lingua tedesca, ossia "lanzichenecchi" o "lanzi", ho trovato cognomi tedeschi nei registri parrocchiali del 1600 (consultati quando ancora lo si poteva fare semplicemente chiedendo al parroco), in genere con la postilla "trovato morto per ferro", e alcuni soprannomi di famiglia come "el Plufer" sono riconducibili al tedesco (quello dei soprannomi di famiglia è un altro campo interessantissimo da esplorare).
Ma il femminile "lanze" in questo caso è probabilmente errato perché anche se a pochi chilometri esiste il comune di Castagnole delle Lanze queste vengono fatte derivare dalle lance e non dai Lanzi.
Concludendo, truppe spagnole e tedesche, anche se "lanze" poteva dare spunto ad interventi interessanti. —
La Parolata spera che Mauro continui il suo lavoro di archeologia linguistica e che ne renda partecipi i suoi lettori.