Nomine Rai: Paragone a Raidue e Petruni al Tg2?
Creato il 15 giugno 2011 da Paopasc
@questdecisione
Lista di nomine Rai che pubblica oggi il Corriere. Ma già si legge di uno scontro tra il presidente Garimberti e il direttore generale Lei. Ecco la lista pubblicata dal CorriereSusanna Petruni al Tg2, Gianluigi Paragone a Raidue, Gianni Scipione Rossi alle Tribune Elettorali, Giorgio Giovannetti a Gr Parlamento, conferma tecnica e formale di Carlo Freccero a Rai 4 e di Pasquale D'Alessandro a Rai 5, Giancarlo Leone alla nuova direzione dell'Intrattenimento (con l'incarico di «rivedere» la qualità dei talk show pomeridiani), Carlo Nardello a Risorse umane e organizzazione, Luciano Flussi alla direzione Radiofonia, Fabio Belli alla direzione Finanza e Valerio Fiorespino alle Risorse Tv (posto occupato dalla Lei prima della nomina alla direzione generale), Silvia Calandrelli a Rai Educational, Bruno Socillo alla Direzione corrispondenti esteri, Roberto Nepote a Rai Gold (ovvero Rai Movie più Rai Premium), Alessandro Zucca al coordinamento sedi regionali. Ci sarebbe anche Rai Ragazzi dove Lei vorrebbe nominare Massimo Liofredi, ora direttore di Raidue. Ma, al momento, non potrà farlo. Nessun ricambio a Raiuno (Mauro Mazza) o Rai Fiction (Fabrizio del Noce), non sono nomine all'ordine del giorno.
Ma il contentino (o contentone) a Lega (Paragone) e PdL (Petruni) non piace a Garimberti il quale afferman, in una lettera al dg Leiche non ci sarebbero i caratteri di urgenza per un intervento su Raidue in uno snodo di nomine tutte dedicate a direzioni ora affidate ad interim o da tempo bisognose di un titolare definitivo, come nel caso dei canali digitali Rai 4 e Rai5.
In più, gli introiti pubblicitari, a quante scrivere Conti, nonostante un +5,8% del 2011 sul 2010, sono in calo rispetto alle previsioni, a tutto il 31 maggio, di 40-45 milioni di euro. Un autentico mistero imprenditoriale tutto da svelare (proprio mentre Mediaset, passata dal 39,5% di audience del 2009 al 37,4% del 2010, porta a casa il 56% della pubblicità mentre la Rai sale dal 40,6% al 41,2%, come da dati Agcom).
Strategie politiche ma anche imprenditoriali, se è vero che a Mediaset, mentre calano gli ascolti cresce la raccolta pubblicitaria.
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